Rischio bolla sui bond europei nel 2013?

 Lo scorso anno è stato davvero spettacolare per il mercato obbligazionario, in particolare per i corporate bond e il segmento degli high-yield bond. Da quando Mario Draghi, governatore della BCE, ha dato le garanzie che cercavano gli investitori per puntare sugli asset denominati in euro, è avvenuto un rally esaltante per azioni e bond periferici europei tanto che ora si parla addirittura di un rischio bolla per i bond in Europa. Il forte appetito per il rischio, la politica monetaria espansiva della BCE e la ripresa del settore bancario stanno creando i presupposti per continue emissioni obbligazionarie.

Spread Btp-Bund a 275 sui minimi da agosto 2011

 Continua il buon momento per l’obbligazionario governativo italiano. La seconda seduta dell’anno ha portato in dote un nuovo accentuato calo dello spread Btp-Bund fino a 275 punti base. Si tratta del livello più basso da agosto 2011 e conferma il trend positivo in atto ormai da qualche mese dei Btp italiani, ma più in generale dei bond sovrani dei paesi periferici europei. Le buone notizie per i tassi italiani arrivano praticamente su tutte le scadenze sulla curva dei rendimenti, mentre continua a scendere anche lo spread spagnolo.

Bond governativi italiani +21% nel 2012

Il 2012 è stato un anno molto difficile per l’Italia, ma più in generale per l’Europa. Il peggioramento della crisi dei debiti sovrani, avvenuto tra marzo e luglio scorso, ha fatto temere il peggio. Molti economisti e analisti finanziari hanno messo in guardia gli investitori da una possibile frantumazione della zona euro e da default a catena tra i paesi europei più deboli, come Grecia, Portogallo e Spagna. Anche l’Italia è finita nel mirino della speculazione, tanto che lo spread Btp-Bund tornava sopra 500 la scorsa estate. Dal 26 luglio 2012 qualcosa però è cambiato.

Tesoro allungherà vita media del debito pubblico

 Maria Cannata, responsabile delle politiche del debito pubblico del Tesoro, ha illustrato le Linee guida della gestione del debito pubblico per il 2013. Tra i temi principali emersi dal suo rapporto c’è la maggiore flessibilità nella strategia di emissione per gestire la volatilità del mercato e l’allungamento della vita media del debito. In particolare, il riferimento va agli oltre 1.680 miliardi di euro di titoli di stato in circolazione. A fine novembre scorso la vita media residua del debito italiano era scesa a 6,49 anni dai 6,99 anni del 2011.

Nuovo bond Intesa Sanpaolo

 Intesa Sanpaolo ha lanciato una emissione di un nuovo bond garantito sull’euromercato, per il controvalore di 1,25 miliardi di euro, destinati a mercati internazionali. La domanda è stata pari a più di 5 miliardi di euro, con un controvalore superiore a quattro volte rispetto al target. Particolarmente ingente è stata la domanda da parte di investitori istituzionali esteri, per l’83 per cento del totale. A parlare dell’esito della emissione è stata una nota societaria, che ha fatto il punto sulla transazione.

Nuovo bond Enel a inizio 2013?

 L’Enel starebbe valutando una nuova emissione obbligazionaria da proporre nei confronti dei risparmiatori. La data di lancio dei nuovi bond potrebbe essere prevista per la prima parte del 2013, come confermato dall’amministratore delegato della società, Fulvio Conti, a margine di una serie di incontri svolti al Workshop Ambrosetti, a Cernobbio. Ma non solo: Conti ha anche avuto modo di commentare l’emissione da 1 miliardo di euro con scadenza a marzo 2020, effettuata nel corso dell’ultima settimana.

I migliori bond per il 2012

 Il segmento corporate dei bond si appresta a fornire grandi soddisfazioni per il 2012. Al di là del più eclatante caso di Luxottica, che ha emesso un titolo da 500 milioni di euro, e in mezzora ha ottenuto richieste per ben 9 miliardi di euro. Ma i migliori bond per il 2012 non si fermano al solo titolo Luxottica, abbracciando il comparto delle utilities, quello bancario, quello telefonico, e tanto altro ancora.

Come dimostra la lista dei migliori 20 corporate bond pubblicata negli ultimi giorni da Il Sole 24 Ore, per rendimento lordo al 9 marzo 2012 spiccano alcune banche, tradizionalmente molto affezionate al reperimento di denaro fresco attraverso l’emissione di titoli di debito obbligazionario sul medio lungo termine. Unicredit è di fatti attualmente in testa a questa speciale classifica con un rendimento lordo pari al 6,92%, condizionato principalmente dalla cedola fissa di 6,125 punti percentuali, e da una scadenza protratta nel tempo (aprile 2021).

Eni lancia bond a otto anni a tasso fisso

 I bond in alcuni casi possono rappresentare una certa sicurezza: prestiti obbligazionari garantiti, non si tratta di un investimento in conto capitale e quindi la restituzione non dipende dall’andamento della Borsa. L’azienda é obbligata a restituire il suo prestito alla scadenza e al tasso di interesse prestabilito, indipendentemente dalle fluttuazioni del mercato. Difficilmente l’azienda non restituirà il prestito, a meno che non si trovi in una situazione dei reale disagio economico o addirittura di fallimento. Non dovrebbe essere il caso di Eni, la quale si appresta a lanciare una emissione obbligazionaria a otto anni a tasso fisso per un importo di oltre 1 mld di euro e con uno spread pari a circa 220-230 punti base sopra il midswap.

Eurobond per salvare gli stati europei

 Si chiamano “stability bond” o “Eurobond” e sono le obbligazioni europee, dei titoli “comuni” dei paesi dell’Euro dei quali si parlerà domani, mercoledì 23 novembre, quando la Commissione Europea valuterà il piano di attuazione messo a punto dal presidente, Josè Manuel Barroso. Tre opzioni saranno proposte per arrivare all’emissione di Eurobond insieme a nuove norme sulla vigilanza sui conti pubblici. Bruxelles rilancia l’idea di un’agenzia europea per la gestione del debito sovrano e della crisi. Da Berlino però arriva un avviso: gli Eurobond non devono essere visti come una cura miracolosa della crisi. Il portavoce di Angel Merkel, Steffen Seibert, ha detto che la cancelliera non vuole comunque esprimersi in merito e aspetterà che siano presentate le proposte.

Bank of Ireland e lo scandalo dei bond

 Lo scandalo dei bond travolge l’Italia, la scorsa estate Bank of Ireland ha ristrutturato il debito senza avvertire i risparmiatori italiani che cosi’ si sono ritrovati a subire il trattamento riservato a chi non aderiva all’offerta: ogni 1.000 euro sono stati rimborsati 10 centesimi ai creditori. Sono almeno 150-200 le famiglie italiane che hanno visto depauperati i propri risparmi, ottenendo un risarcimento di un decimillesimo del valore investito. Partiamo dall’inizio: il gruppo bancario, duramente colpito dalla crisi, ha ristrutturato tre volte i suoi 18 prestiti obbligazionari, l’ultima volta alcuni mesi fa, ovvero questa estate, quando la banca ha proposto ai possessori di una delle 18 obbligazioni subordinate, di scambiare seppur incassando una perdita, quei titoli con nuovi bond garantiti dallo Stato irlandese.

Sale al 3% tasso BoT a 6 mesi, nonostante declassamento rating

 Sembra non abbia prodotto effetti negativi il declassamento del rating della Repubblica italiana da parte di Standard&Poor’s, per i Bot a 6 mesi infatti è andata meglio delle attese. I rendimenti continuano a salire, aumentando anche di un punto percentuale nel caso dei BoT a 6 mesi e dei CTz. Nonostante il downgrading del debito sovrano, la domanda resta elevata e gli acquisti della Bce di titoli italiani ha contributo al buon umore dei mercati. Il rendimento sui BoT a 6 mesi è passato da 2,14% del precedente collocamento di fine agosto a 3,07%, in questo caso quindi il rendimento (al netto di ritenuta e commissioni) per il sottoscrittore é del 2,704 per cento.