Italia rischio perdite su derivati per 8 miliardi

 Un fulmine a ciel sereno per l’Italia, impegnata in un difficile cammino di ripresa da un punto di vista economico, finanziario e politico. Il Belpaese sembra stia tornando nel mirino della speculazione internazionale, con Piazza Affari ai minimi da 7 mesi e lo spread Btp-Bund volato sopra 310 punti base sui massimi a 5 mesi. A peggiorare la situazione è il recente flusso negativo di notizie. In particolare pesa la pubblicazione di un report da parte del quotidiano finanziario britannico Financial Times, secondo il quale l’Italia sarebbe esposta al rischio derivati.

Secondo quanto riportato da FT, a partire dalla fine degli anni ‘90 l’Italia avrebbe stipulato contratti in derivati strutturati con banche straniere per miliardi di euro. Il quotidiano britannico ha citato nel suo report un documento riservato di 29 pagine del Tesoro, relativo a una serie di transazioni e all’esposizione sul debito nella prima parte dello scorso anno. In particolare viene sottolineata la ristrutturazione di 8 contratti derivati con banche estere dal valore nozionale di 31,7 miliardi di euro.

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Questi contratti hanno consetito al Tesoro di riscadenziare i pagamenti dovuti alle banche straniere, diventando però molto svantaggiosi per l’Italia nel medio-lungo periodo. Sulla base dei prezzi di mercato calcolati al 20 giugno 2013, le perdite sui derivati potrebbero essere pari a 8 miliardi di euro. Intanto ieri è avvenuta la diffusione di un altro report shock, che vede per l’Italia possibile salvataggio per evitare il crack secondo Mediobanca entro i prossimi 6 mesi.

La borsa milanese è in sofferenza, mentre i tassi sui bond pubblici sono in costante aumento. Ieri l’asta dei Ctz e dei Btp€i ha evidenziato un boom dei rendimenti. Per i Ctz il tasso è più che raddoppiato al 2,403%, ai top da settembre 2012. Oggi è attesa l’asta dei Bot semestrali: saranno piazzati 8 miliardi di euro, ma i tassi dovrebbero crescere sensibilmente.