Pirelli lancia strategie asiatiche

 Pirelli si appresta a lanciare nuove strategie, strizzando l’occhio nei confronti del continente asiatico. Ad anticipare alcuni dei contenuti del prossimo piano industriale è stato lo stesso presidente del gruppo, Marco Tronchetti Provera, che si è tuttavia riservato significativi margini di cautela precisando come – in ogni caso – occorrerà avere maggior chiarezza su cosa avverrà in Europa, in particolar modo alla luce delle elezioni in Germania.

Trimestrale Pirelli con utile in forte calo

 Pirelli ha chiuso il primo trimestre con risultati parzialmente negativi, che tuttavia non hanno minato la credibilità di poter giungere ai risultati attesi per il 2013. Vediamo dunque quali sono le principali caratteristiche del primo documento trimestrale del 2013, quali sono stati i più importanti punti deboli dei risultati economico – finanziari conseguiti nella primissima parte dell’anno, e quali sono le prospettive per un 2013 certamente non semplice.

Pirelli in crescita utile e dividendo 2012

 Il bilancio 2012 si è chiuso positivamente per Pirelli & C., in particolare con utili e cedola in aumento. Il titolo ha chiuso la seduta di borsa con un rialzo dell’1,48% a 8,925 euro. L’utile netto del gruppo della Bicocca è cresciuto del 27,2% a 398,2 milioni di euro. Nel 2011 l’utile complessivo era stato pari a 440,7 milioni di euro, ma solo grazie all’impatto positivo giunto da 128 milioni di euro di imposte differite attive pregresse. Il consiglio di amministrazione ha proposto la distribuzione di un dividendo pari a 0,32 euro per ogni azione ordinaria.

Riassetto Pirelli

 Sono principalmente due le opzioni che potrebbero favorire il riassetto della galassia Pirelli. Stando a quanto affermano i principali osservatori di mercato, con la prima ipotesi di riassetto si punterebbe a far entrare direttamente un nuovo investitore all’interno della Mtp Sapa, che sta in cima alla filiera; con la seconda ipotesi, invece, l’ingresso del nuovo socio si realizzerebbe con la creazione di una newco intermedia tra la Sapa e la Gpi, nella quale far confluire la partecipazione di Tronchetti nel gruppo CamfinPirelli.

Aumento di capitale Gpi

 Via libera all’operazione di rafforzamento patrmioniale di Gpi. Il consiglio di amministrazione della società, holding di controllo della Camfin, ha infatti conferito il mandato al presidente cda Marco Tronchetti Provera di convocare un’assemblea degli azionisti per deliberare l’aumento di capitale in opzione, da 45 milioni di euro. Una mossa non certo attesa, che ha colto di sorpresa qualche analista, e che apre interrogativi sulla possibilità di dirimere le controversie interne al consiglio di amministrazione della società.

Debito Camfin

 Non si arrestano le polemiche intorno alle differenti visioni sulla ristrutturazione del debito Camfin. I due principali azionisti della holding che controlla la Pirelli, infatti, ritengono di avere una posizione significativamente diversa sulle modalità di ripianamento dei 380 milioni di passività del gruppo. Intanto, ciò che è certo è che entro la fine dell’anno la società dovrà trovare 150 milioni di euro di nuova finanza: per Tronchetti Provera la strada preferibile è quella di un bond convertibile in azioni Pirelli, mentre per i Malacalza la strada è quella del rafforzamento del capitale.

BlackRock aumenta la sua partecipazione in Pirelli

 La composizione azionaria di Pirelli ha subito una lieve modifica. In effetti, BlackRock ha deciso di superare quella che è la cosiddetta “soglia rilevante” e che di solito viene fissata in due punti percentuali: ebbene, la Consob ha prontamente comunicato il cambiamento in questione, mettendo in luce come ora il colosso americano sia in grado di detenere una quota pari al 2,001% della società milanese, celebre soprattutto per i suoi pneumatici e per le attività relative al real estate. La quota del gruppo della Bicocca viene ora posseduta in una sorta di gestione indiretta e di tipo non discrezionale per quel che concerne il risparmio. Non si tratta dell’unica partecipazione rilevante di BlackRock. Quest’ultima, la cui sede ufficiale si trova a New York, è la più grande società di investimento al mondo, tanto da riuscire a gestire un patrimonio in dollari americani davvero imponente; le altre quote che si possono menzionare sono, ad esempio, quelle di Parmalat, Generali, Eni, Finmeccanica, Fondiaria Sai, Mediobanca, Mediaset e Unicredit, tutte comprese tra il 2 e il 5,8%.

Nuovo investimento Pirelli

 Con l’inaugurazione avvenuta ieri a Silao (Guanajuato, Messico), Pirelli ha ufficialmente dato il via all’investimento produttivo concretizzatosi in una nuova fabbrica, il 22mo stabilimento industriale della compagnia nel mondo, che si focalizzerà fondamentalmente sul segmento premium, con la produzione di pneumatici High performance e Ultra high-performance per auto e SUV, destinati al mercato messicano e gli altri mercati dell’area Nafta.

L’inaugurazione è avvenuta alla presenza del presidente del Messico, Felipe Calderòn Hinojosa, del presidente e amministratore delegato di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, del governatore dello stato di Guanajuato, Hector Lopez Santillana, del ministro dell’Economia messicano, Bruno Ferrari, del sindaco di Silao, Juan Tovar Torres, del direttore generale di proMexico, Carlos Guzman, e dell’ambasciatore italiano a Città del Messico, Roberto Spinelli.

Pirelli in borsa recupera terreno

 Il crollo verticale di ieri di Pirelli ha spaventato buona parte degli investitori, ma in realtà le preoccupazioni non sono così fondate come potrebbe sembrare. Il titolo durante la seduta di ieri ha aperto sopra a 9.25 euro per azione ma nel pomeriggio, nel giro di due ore, è passato da quasi 9.50 euro per azione a circa 8.5 euro per azione, dove poi ha chiuso le contrattazioni lasciando l’amaro in bocca a chi credeva in un recupero.

Il titolo è particolarmente slegato dall’andamento del FTSE-Mib e per questo, se analizzato da solo, mostra un quadro completamente diverso e quasi positivo rispetto all’indice di appartenenza. Dopo il bottom della seconda metà del 2011 (di poco inferiore a quota 5 euro per azione) Pirelli ha recuperato terreno costantemente fino a raggiungere, in Aprile 2012, il top relativo a 9.69 euro per azione. Gli azionisti che sognavano i dieci euro per azione si sono scordati che il target di medio termine era a 9,5 euro e per questo dopo una finta ripresa dell’up-trend il book di negoziazione è crollato sotto il peso delle prese di profitto.