Cassa depositi e prestiti chiude acquisizione Autostrade

Cassa Depositi e Prestiti chiude l’acquisizione di Autostrade mettendo fine al capitolo Atlantia delle stesse. Una fase “storica” che si era aperta con la tragedia del ponte Morandi del 14 agosto del 2018.  E che riporta nel versante pubblico la rete autostradale italiana.

Valori simili a quelli di ventidue anni fa

Fatto curioso: i valori economici sono molto vicini a quelli con la quale era stata privatizzata nel 2000. La holding dei Benetton ha reso noto attraverso un comunicato che “è stato perfezionato il closing dell’operazione di cessione della partecipazione detenuta in Autostrade per l’Italia (pari all’88,06% del capitale e dei diritti di voto) a favore del Consorzio formato da Cdp Equity (51%), Blackstone Infrastructure Partners (24,5%) e Macquarie Asset Management (24,5%)“.

La partecipazione di Atlantia è stata ceduta per un controvalore di 8.198,8 milioni di euro inclusa la ticking fee e “al netto di minori altri aggiustamenti di prezzo previsti sempre dal contratto di cessione“.  Va sottolineato che la chiusura è arrivata a circa dodici mesi dal primo via libera formale comunicato. Era il 21 maggio del 2021 quando i soci di Atlantia hanno deciso per la concessione della valorizzazione che era stata formalizzata poi il successivo  l’11 giugno scorso con l’accordo Spa (Sale and purchase agreeement) tra Cassa Depositi e Prestiti e l’azienda.

Autostrade per l’Italia torna pubblica e nelle mani di Cassa Depositi e Prestiti con un piano strategico fino al 2038 dal valore di 14,5 miliardi di investimenti e 7 miliardi di interventi in manutenzione. Alla guida con CDP anche i fondi Macquarie e Blackstone.

Cassa Depositi e Prestiti? Nuova era

Quest’ultimo fondo sarà parte di un’altra avventura riguardante i Benetton, ovvero l’Opa di Edizione su Atlantia. Nel cda del 6 maggio, oltre all’analisi dei dati trimestrali, si avvierà la procedura di selezione degli advisor che dovranno supportare il board nella valutazione dell’offerta.  Nello specifico Blackston ed Edizione, supportati anche da Fondazione CrTorino hanno proposto ben 12,7 miliardi per acquisire la maggioranza di Atlantia. Si parla di un’offerta totalitaria con un prezzo di 23 euro per azione, valore che sale a 23,74 euro aggiungendo il dividendo di 0,74 euro che verrà veicolata da una newco apposita.

Si sfrutterà il debito per circa 8,2 miliardi mentre i restanti 11 miliardi saranno finanziati da Blackstone per 4,4 miliardi. Ci sarà poi Ponzano Veneto che darà alla nuova società il  33,1% posseduto in Atlantia. Con le risorse rappresentate anche dalla cessione di Aspi, Atlantia nel frattempo si darà da fare per promuovere il piano strategico.

Insomma per Atlantia e per Cassa Depositi e prestiti si apre una nuova era.