Massimi storici per il prezzo del rame, giù piombo e zinco. Il petrolio frena la sua corsa

Andamento contrastante per il prezzo dei principali metalli. In salita il rame che ha toccato il suo record storico, raggiungendo al London Metal Exchange gli 8.985 dollari a tonnellata, l’alluminio per cui il prezzo del contratto a tre mesi è arrivato a 3.229 dollari a tonnellata e l’argento che ha segnato un incremento del 2,2%, aumentando di oltre il 24% dall’inizio dell’anno. In continuo calo, invece, il piombo che ha perso il 5,8% e lo zinco che è sceso del 3,4%.

Dall’inizio dell’anno, infatti, il piombo ha registrato una flessione del 36% mentre lo zinco è calato del 21,5%. Continua ad aumentare, invece, il prezzo del rame che da gennaio 2008 è cresciuto del 34,6%.


Ad influire sull’aumento del prezzo del rame e dell’argento è stato lo sciopero dei minatori peruviani che da diversi giorni protestano contro i bassi salari, incidendo notevolmente sulla produzione e il prezzo dei metalli. Anche l’atteggiamento della Cina, primo importatore del rame, preoccupa il mercato facendo salire il prezzo del metallo rosso. Diversi importatori cinesi, infatti, hanno deciso di annullare o ritardare alcuni ordini già effettuati nei mesi precedenti contraendo cosi la domanda di rame. Per quanto riguarda l’alluminio, invece, incidono sulla crescita dei prezzi i rincari dell’energia e l’aumento della domanda del governo cinese che ha intenzione di usare l’alluminio per estendere e migliorare le reti elettriche interne.

Il petrolio, dopo i nuovi rincari registrati giovedì che avevano portato le quotazioni a massimi storici sfiorando i 146 dollari a barile, ha chiuso ieri in ribasso del 1,1% a quota 144,42 dollari a barile. A determinare questo cambio di rotta sono state le notizie arrivate dal Medio Oriente circa il tentativo di mediazione sul programma nucleare dell’Iran e la chiusura anticipata dei mercati statunitensi in occasione dell’Independence Day.

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