S&P voleva destabilizzare l’Italia secondo Procura di Trani

 La Procura di Trani ha chiuso la prima tranche di indagini relativi al ruolo svolto dall’agenzia di rating Standard & Poor’s durante la fase di turbolenze sui mercati finanziari da maggio 2011 a gennaio 2012 con il focus chiaramente rivolto sull’Italia, che ha poi raggiunto il picco della crisi sul finire di novembre 2001 quando lo spread tra il Btp e il Bund schizzò clamorosamente a 575 punti base, ai massimi di sempre, scuotendo il paese sia dal punto di vista finanziario che politico (l’aggravarsi della crisi portò alle dimissioni di Silvio Berlusconi e all’arrivo del nuovo esecutivo tecnico guidato da Mario Monti).

La Procura di Trani, che sta indagando da molto tempo sull’agenzia di rating, ritiene che S&P voleva “destabilizzare l’Italia” facendo scendere il valore dei titoli di stato e contestualmente lievitare i rendimenti su valori insostenibili nel medio-lungo periodo. Secondo quanto ipotizzato dal pm Michele Ruggiero, c’era un vero e proprio piano preciso con informazioni ai mercati finanziari selettive e soprattutto “falsate”. A metà gennaio scorso l’Italia era stata bocciata da S&P al livello “BBB+”, lo stesso di paesi in via di sviluppo come il Perù, la Colombia o il Kazakhstan.

STANDARD & POOR’S CONSIDERA L’ITALIA UN RISCHIO PER L’EURO

Il pm Ruggiero ha parlato apertamente di reato di “manipolazione del mercato continuata e pluriaggravata” con la conseguenza di aver “cagionato alla Reppubblica Italiana un danno patrimoniale di rilevantissima gravità”. Il pm ha anche definito l’azione manipolatrice di S&P di “rilevante offensività, giacchè si tratta di fatti commessi in danno dello stato sovrano italiano”.

RATING ITALIA TAGLIATO A BBB+ DA S&P

La Consob per ora non intende avviare alcuna indagine, ma il pm avrebbe già chiesto alla società di vigilanza guidata da Giuseppe Vegas “di valutare la possibilità di bloccare l’operatività in Italia della S&P”. Dal canto suo l’agenzia di rating nega qualsiasi responsabilità. I rappresentanti dell’agenzia hanno dichiarto che “le accuse riportate siano prive di ogni fondamento e non supportate da alcuna prova”.

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