Bloccata la diffusione delle dichiarazioni dei redditi sul web: trasparenza o violazione della privacy?

E’ arrivato l’altolà del Garante alla privacy alla diffusione dei redditi on line e l’Agenzia delle Entrate ne ha bloccata immediatamente la publicazione. Quest’ultima aveva scelto di mettere on line le dichiarazioni dei redditi relativi all’anno 2005: era possibile conoscere la categoria di reddito, l’ammontare del reddito imponibile l’imposta netta e l’ammontare del reddito di impresa di tutti i contribuenti italiani. La cosa non poteva che scatenare polemiche da tutti i fronti: per alcuni, come per Visco, si tratta solo di trasparenza, per le associazioni dei consumatori, ed evidentemente anche per il Garante della privacy è un abuso e viola la riservatezza dei dati. La decisione di rendere pubblici i dati era stata presa a gennaio ma poi rimandata per evitare polemiche durante la campagna elettorale. L’iniziativa aveva subito attirato l’attenzione degli utenti che in breve tempo avevano intasato il sito della Agenzia delle Entrate.
Voi cosa ne pensate? E’ giusto rendere pubblici i redditi, come già avviene in altri paesi, o si tratta di una violazione della privacy?

6 commenti su “Bloccata la diffusione delle dichiarazioni dei redditi sul web: trasparenza o violazione della privacy?”

  1. Bloccata la diffusione della dichiarazione dei redditi?Maddai è assurdo è una cosa contro ogni etica democratica!!!!non c’è democrazia non c’è giustizia perchè quel sito è stato prima preso d’assalto e poi chiuso è stata una mossa dei giornalisti per sputtanare alla peggio una cosa di timbro democratico che viene seguita in tutti i paesi del mondo ho sbagliato a votare berlusconi in ogni senso il suo governo è pieno di mafiosi e gente che si nasconde dietro la verità non solo i vip ma anche i politici fanno schifo

  2. La privacy è un diritto sacrosanto di ogni cittadino, però se un ufficio o ente di uno stato democratico è pubblico anche gli atti e le attività che svolge devono esserlo, è una questione di mentalità, probabilmente il nostro è un paese che deve metabolizzare certe situazioni già praticate in altri paesi occidentali. Vero è che la pubblicazione di dati sensibili come lo sono le dichiarazioni dei redditi, mi preoccupa perchè potrebbe suscitare qualche attività criminale.

  3. Io non capisco per quale motivo si era deciso di rendere pubblici i redditi, a che pro? Cosa sarebbe successo ai “ricchi”? Rapine e rapimenti a non finire..E forse anche a noi “poverelli”, perchè il ladro se ha bisogno si sporca le mani anche per 1000 euro. E comunque, nel migliore dei casi, perchè far sapere al mondo il proprio stipendio?? Ma che trasparenza!!!La trasparenza serve per altro! é una tipica trovata italiana e il vero motivo lo conoscono solo coloro che avevano approvato una legge così assurda..

  4. io penso che probabilmente siano stati sbagliati i tempi ed i modi.è mancata una campagna informativa che sensibilizzasse gli utenti e aiutasse a capire che come ogni ente pubblico in quanto pubblico dovesse mettere a disposizione di tutti i propri dati.

    le attività criminali tanto ci sono ugualmente…entrano nelle case per 500 euro figuriamoci se hanno bisogno di guardare il reddito…

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