È attesa per domani la decisione di Taiwan sui limiti dei movimenti delle quotazioni: il Taiex Index è ancora in calo

 Taiwan annuncerà domani se ha intenzione di conservare uno stretto limite nei movimenti delle quotazioni, dopo che il governo ha avviato la ricerca di misure volte a stabilizzare i mercati durante la crisi finanziaria globale. Le decisioni possibili a questo riguardo sono due: continuare a rafforzare il limite del 3,5% sui prezzi delle azioni a un giorno, oppure andare a ristabilire il precedente tetto del 7%. Gordon Chen, portavoce della Taiwan’s Financial Supervisory Commission, ha annunciato che la decisione finale verrà presa nel tardo pomeriggio di domani (orario di Taipei).

Solamente due giorni fa il governo di Taiwan aveva fatto sapere di voler estendere l’utilizzo del suo National Stabilization Fund per poter sostenere il mercato per almeno un mese. I governi statunitense e inglese stanno attualmente provvedendo ad acquistare le partecipazioni bancarie, garantendo in tal modo i prestiti interbancari e immettendo liquidità nei mercati per evitare il collasso finanziario globale. Altre misure che sono state intraprese dal governo della nazione asiatica riguardano in particolare quello di dare maggiori garanzie per tutti i depositi bancari.

Michael On, presidente della Beyond Asset Management Co., società finanziaria di Taipei, si è così espresso:

Non è un fattore positivo che sia abbastanza inefficace limitare il movimento delle quotazioni. Il mercato troverà il suo valore corretto da sé e questi limiti verranno poi scontati comunque.

L’indice borsistico di Taiwan, il Taiex Index, ha perso 3,3 punti percentuali la scorsa settimana, la quinta consecutiva in cui l’indice fa rilevare dei declini, facendo in tal modo aumentare le perdite di mercato totali al 42%, percentuale comunque inferiore al 45% di perdite conseguito dall’indice MSCI Asia-Pacific. Il dollaro di Taiwan, la valuta del paese asiatico, è sceso a quota 32,55 dollari contro il dollaro statunitense, dato che gli investitori hanno provveduto a far rimpatriare i finanziamenti dal mercato azionario per coprire il riscatto dei fondi.

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