Turchia, Argentina e guerra commerciale portano le borse giù

 L’apertura settimanale delle borse europee e asiatiche è negativa, a causa delle turbolenze valutarie e finanziarie che vengono dalla Turchia e dall’Argentina. A questo di aggiunge il probabile annuncio di oggi, da parte di Trump, su nuovi dazi contro i prodotti cinesi, per un valore di 200 miliardi di dollari.

I punti caldi

Oggi c’è stato un nuovo crollo del peso argentino, a causa di uno stop degli aiuti da parte del Fmi, preventivati in 3 miliardi.

Le borse europee e asiatiche soffrono l’escalation di Trump, anche se i dati sono alternati. Forte rally, ad esempio, di Milano, che ora (16:20 CEST) guadagna l’1,18% mentre Londra va sotto dello 0,03%. Parigi riesce a guadagnare lo 0,08% mentre Francoforte va gi dello 0,13%. Anche Zurigo gira in negativo, dello 0,36%. In Asia, chiusa Tokyo per festività, girano male le borse cinesi. Hong Kong è sotto dell’1,30%, Shanghai dell’1,11% e Shenzhen dell’1,54%. Piatti i futures di Wall Street.
L‘euro sale leggermente a 1,1629 dollari, mentre con lo yen si quota a 130,25.

Scende lo spread italiano, a 241 punti base, ben 12 punti sotto la chiusura di venerdì. Il rendimento è al 2,91%.

Oggi i dati dell’Istat dicono che le esportazioni italiane scendono a luglio, mentre l’Eurostat attesta che l’inflazione nell’Eurozona si ferma al 2%, in agosto.
Scende il petrolio, con il Wti a 68,93 dollari al barile e il Brent a 77,98 dollari.