G7 finanziario: per Draghi necessarie nuove regole per la ripresa

 Il G7 finanziario che si sta tenendo questi giorni a Iqaluit, nell’artico canadese, ha messo in luce come sia necessario un intervento urgente sulle banche, anche se le modalità da adottare in questo senso non sono ancora chiare: Mario Draghi, numero uno di Bankitalia, nonché presidente del Financial Stability Board, è proprio uno dei maggiori sostenitori di questa tesi economica, insieme al segretario del Tesoro Usa, Timothy Geithner, e al ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaueble. Draghi è stato molto chiaro nel suo discorso, rispondendo anche indirettamente al ministro dell’Economia Giulio Tremonti:

Tutti partecipano all’elaborazione delle regole, politici e tecnici. Ad esempio, sulla regolamentazione centralizzata del trading di derivati ci sono anche delle proposte legislative.

Il ministro delle Finanze canadesi, Jim Flaherty, ha invece auspicato nuovi stimoli per il sostegno dell’economia mondiale, con un moderato ottimismo perfino per il caso della Grecia.

1 commento su “G7 finanziario: per Draghi necessarie nuove regole per la ripresa”

  1. Non potrà esserci ripresa economica se non si aiuta i piccoli artigiani,piccoli imprenditori autonomi e le micro imprese famigliari autonome che ci mettono la faccia, professionalità, capacità lavorative, innovazione e proprie risorse. E’ proprio le risorse che mancano ai nostri livelli ai quali non arrivano mai o non si vuole farle arrivare. la crisi ci stà soffocando! non ce la facciamo più il sistema creditizio bancario funziona solo per rafforzare il loro patrimonio pretendendo garanzie immobiliari spropositate ad ogni nostra esigenza finanziaria. Ricordo che la stragrande maggioranza dei piccoli non usfruiscono di beni immobili; essi da sempre ci mettono la faccia, le loro capacità, le proprie risorse ora ogni loro richiesta per superare questi periodi così difficili sta diventando vana. Attenzione se non raranno messi in condizione di reggere le difficoltà del momento e ad usufruire di veri aiuti, nel dare la liquidità necessaria per garantire la propria autonomia lavorativa e mettere in atto nuove idee nuove strateggie e innovazione, si rischia grosso perchè il vero volano dell’economia sono i piccoli che rischiano del proprio e non i grandi, medi e,piccoli gruppi societari che non rischiano nulla. Se non si interviene con saggia tempistica anche il sistema Italia sarà un fallimento.

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