La BASF è pronta ad accordarsi con Ciba Holding AG per creare il primo fornitore mondiale di prodotti chimici

 La BASF SE, la più grande compagnia mondiale attiva nel settore della chimica, ha raggiunto un accordo per l’acquisto di Ciba Holding AG, altra società operante nello stesso ramo, per 6,1 miliardi di franchi svizzeri (5,5 miliardi di dollari), al fine di poter avere una maggiore  competitività nel mercato degli additivi per la carta. La società tedesca, che ha sede a Ludwigshafen, sborserà 50 franchi per ogni azione della Ciba, circa il 32% in più rispetto al prezzo di chiusura rilevato il 12 settembre. Le azioni della Ciba, compagnia che ha sede a Basilea (Svizzera) sono salite di ben 29 punti percentuali.

 

Il direttore generale della BASF, Juergen Hambrecht, è convinto di poter creare in tal modo il primo fornitore mondiale di prodotti chimici e che ciò favorirà il salvataggio della divisione cartacea della società, sempre più indebolita dalla bassa domanda e dagli alti costi delle materie prime. Il manager svizzero Peter Gachnang ha affermato che:

A prima vista può sembrare un buon prezzo di mercato. Dovrebbe portare delle sinergie negli acquisti.


Ciba ha guadagnato 10,54 franchi alla borsa svizzera di Zurigo, mentre la BASF ha perso 2,9 punti percentuali alla borsa di Francoforte, raggiungendo quota 36,73 euro (comunque in linea con il declino generale delle riserve nei mercati del credito). La società svizzera ha tratto circa i 2/3 del suo guadagno nel periodo in cui Armin Meyer è stato direttore generale e presidente: dopo che però il prezzo del greggio si è innalzato al livello record di 145 dollari, la Ciba tenta di fronteggiare questi alti prezzi.

 

Meyer ha aggiunto 400 milioni di euro alle vendite, andando ad acquistare carta dall’azienda chimica finlandese Raisio: da quel momento, le unità hanno portato verso il basso i margini di profitto della Water & Paper Treatment, la sua divisione principale, soprattutto a causa della crescita dei costi degli input e dei tagli alla produzione per i troppi prodotti in eccesso.

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