I mercati asiatici continuano ad essere in difficoltà: in calo bancari e materie prime

 I titoli asiatici hanno subito dei bruschi cali, portando l’indice di mercato regionale al suo livello più basso da cinque anni a questa parte. Una delle peggiori performance è stata sicuramente quella di Nomura Holdings Inc., la più grande società di intermediazione del Giappone, la quale ha perso ben 8,4 punti percentuali a seguito della vendita di una partecipazione da 3.1 miliardi di dollari. Non è andata certamente meglio a PetroChina Co., la principale compagnia petrolifera cinese, che ha subito un calo del 4,7% alla borsa di Hong Kong, a causa, in particolare, dell’andamento altalenante del greggio. C’è anche da sottolineare il rallentamento di Baoshan Iron & Steel Co., società specializzata appunto nella produzione di acciaio, la quale ha perso 3,8 punti percentuali immediatamente dopo l’annuncio di UBS AG secondo cui i produttori avrebbero sovrastimato la domanda.


Naoyuki Torii, che svolge la funzione di amministratore generale dei titoli presso la società giapponese Fukoku Mutual Life Insurance Co., la quale gestisce, tra l’altro, 59 miliardi di dollari, si è così espresso al riguardo:

Il pessimismo che circonda i guadagni delle compagnie non ha ancora cessato di fare il suo corso. Dato che le massicce perdite stanno intaccando le varie società, gli investitori si aspettano che molte imprese vendano quanto prima nuove azioni e “diluiscano” il capitale privato degli azionisti.

Passando ad esaminare l’andamento degli indici borsistici asiatici, c’è da dire che l’MSCI Asia Pacific Index ha perso il 2,3%, giungendo al suo prezzo di chiusura più basso dal 2003.

L’MSCI World Index ha invece perso quota per l’undicesimo giorno consecutivo: questa perdita ha letteralmente prosciugato i 2,7 trilioni di dollari del valore dei titoli globali, nonostante gli sforzi mostrati dai governi di Stati Uniti, Cina e Australia per sostenere l’economia. Infine, l’indice giapponese Nikkei 225 Stock Average ha perso 2,3 punti percentuali, raggiungendo livelli che non venivano ottenuti dal 1982. Tutti i mercati asiatici sono in calo, tranne quello della Malaysia.

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