La BCE è costretta a fare ora i conti con l’incertezza della guerra: l’attacco della Russia nei confronti dell’Ucraina rimescola le carte in tavola e potrebbe concedere alla banca centrale di muoversi in modo differente da quello preventivato.
BCE chiamata a gestire incertezza
La pandemia ancora deve finire del tutto e l’economia europea si trova già ad avere a che fare con l’ennesimo elemento di disturbo del suo andamento. Purtroppo in entrambi i casi nascono problemi per quel che concerne l’offerta e i governi si trovano a dover affrontare non solo una possibile frenata della crescita ma anche l’aumento dei prezzi, specialmente in alcuni settori.
Le banche centrali possono offrire aiuto a gestire la domanda, ma non hanno uno spazio di manovra molto ampio: la necessità è quindi quella di trovare la strategia migliore in base a quella che è la situazione. È di questo che si occuperà la riunione di marzo della BCE anche se sarà difficile, secondo gli analisti, che vengano prese decisioni e se verranno prese non saranno rilevanti: sia per via dell’incertezza della durata del conflitto, sia perché lo stesso non dura da abbastanza tempo da poter dare una visione chiara dei danni.
Quel che è certo è che gli aumenti del settore energetico non consentiranno di poter dare va a strette che potrebbero frenare ancora di più la crescita e quindi dovranno essere evitate anche se sarà necessario tenere comunque sotto controllo i prezzi.
Attenzione all’inflazione e al cambio
L’inflazione è uno dei temi più scottanti, soprattutto ora che la BCE aveva da poco iniziato il suo cammino verso la stretta che avrebbe riequilibrato la situazione. E il fatto che la stessa comunque stia aumentando sempre di più in diversi settori ma non si possa ancora parlare di un aumento generalizzato non è di aiuto nel trovare una giusta strategia ancora.
Il cambio ha toccato i suoi minimi del 2017 a causa dell’attacco della Russia sull’Ucraina e il calo dell’euro nei confronti del dollaro potrebbe portare a ulteriori aumenti nel settore energetico e nelle importazioni. Tirando le somme, nonostante vi sia maggiore incertezza e qualche problema, la situazione non è così grave quanto potrebbe essere e la Banca Centrale Europea potrebbe assurdamente intraprendere più strade grazie a un quadro finanziario e creditizio al momento non preoccupante.
Il vero elemento critico al momento sono la possibile ulteriore spinta sui prezzi dell’energia e la flessione del cambio euro dollaro. La BCE per tale ragione, secondo alcuni analisti, potrebbe enfatizzare le sue possibilità di fare scelte particolari in base allo svolgersi degli eventi, rimanendo però entro certi limiti per quel che concerne il quadro nel suo complesso, non dimenticando in questo modo di prendersi cura dell’inflazione.