Esselunga, tra i soci spunta Unicredit

Nonostante il blocco delle attività nelle quali l’Italia si trova, la finanza e gli investimenti vanno avanti e giusto in questi ultimi giorni si è scoperto qualcosa d’interessante relativamente al riassetto di Esselunga: anche Unicredit farebbe parte della partita.

Situazione attuale di Esselunga

Bisogna però cercare di andare con ordine. In tempi “non sospetti” Esselunga ha iniziato un percorso di riassetto azionario che ha coinvolto diverse parti della sua famiglia di origine, in lotta intestina tra loro. Il collegio arbitrale, mentre i vari “concorrenti” della partita cercavano di trovare un equilibrio (anche a suon di avvocati, N.d.R.), ne ha determinato il valore complessivo, cristallizzato al 2016, pari a 6,1 miliardi e ha ovviamente indicato anche il valore delle varie partecipazioni. Quella di minoranza, pari al 30% in mano a Giuseppe e Violetta Caprotti, figli del primo matrimonio del co-fondatore Bernardo Caprotti  e quella di maggioranza in mano a Giuliana Albera (la seconda moglie del defunto padre, N.d.R.) e Marina Caprotti, pari al 70%.

La partecipazione di minoranza è stata poi oggetto di un’opzione di acquisto da parte di queste ultime che, una volta conclusa la trattativa, deterranno il 100% di Esselunga. Un obiettivo raggiunto, come normale che sia, con l’aiuto di una squadra di banche: Intesa SanPaolo, Bnp Paribas e Unicredit.

Perché quindi si parla di Unicredit come “socio”? Semplice: perché secondo le indiscrezioni riportate da Milano Finanza, la banca di Jean Pierre Mustier sarebbe pronta a rilevare la real estate legata a Esselunga e alle sue proprietarie.

Unicredit in aiuto del duo Albera-Caprotti

Un gioco importante quello che si sta svolgendo e che vedrebbe a breve Unicredit investire direttamente sulla GDO attraverso la real estate “La Villata immobiliare“: una mossa che porterebbe l’istituto a diventare ancor più protagonista in un investimento nel quale ha comunque partecipato in maniera attiva. Si parla di un’acquisizione del 32,5% della società suddetta, considerata come una delle casseforti di Esselunga perché proprietaria direttamente di almeno 80 supermercati della catena su 159.

In questo modo Unicredit renderà possibile per Giuliana Albera e Marina Caprotti usufruire di almento 435 milioni di liquidità per completare l’acquisto del 30% ancora in mano a Giuseppe e Violetta Caprotti e completare così l’intera operazione. Tra l’altro, completato questo passo vi sarà poi una fusione tra la società operativa Esselunga e la controllante Supermarkets Italiani in mano al 100% alle due azioniste in modo tale di avere il controllo completo della catena senza incrementare il livello di debito della catena.

E chissà che passato il periodo di crisi e completato definitivamente il non vi possa essere addirittura una quotazione azionaria di Esselunga?