Il governo “smuove” l’economia con le grandi opere: 1,3 miliardi di euro al Ponte sullo Stretto

 È infine arrivata la conferma da parte del ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli per quanto riguarda lo stanziamento in favore delle cosiddette “grandi opere”: il Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) ha infatti provveduto alla distribuzione dei rimanenti 18 miliardi di euro del Fondo Aree Sottoutilizzate, dopo che già nello scorso mese di dicembre lo stesso ministero aveva ricevuto altri 7,3 miliardi. Alcune voci parlano di una sorta di ricompensa nei confronti del ministro Matteoli per come era stata attuata la legge di conversione del decreto 185/08 approvato lo scorso 15 gennaio: tale legge, infatti, destinava parte di quei 7,3 miliardi di euro ad attività che non avevano molto a che fare con le infrastrutture, come ad esempio le sovvenzioni ai treni regionali delle Ferrovie dello Stato o alle imbarcazioni della Tirrenia.

 

La somma destinata al ministero sale comunque oltre i 10 miliardi se si contano anche i fondi assegnati al Mose (Modulo Sperimentale Elettromeccanico). L’unica certezza su quali delle grandi opere saranno destinatarie di tali fondi riguarda senz’altro il Ponte sullo Stretto, i cui lavori dovrebbero essere nuovamente messi in funzione con ben 1,3 miliardi di euro. Come verranno ripartiti i restanti fondi? 900 milioni di euro verranno stanziati in favore del terzo valico ferroviario che collega Milano a Genova, 1,8 miliardi di euro saranno utilizzati per concludere l’opera di finanziamento della linea Treviglio-Brescia, mentre altri 2,2 miliardi di euro serviranno per i lavori dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria.

 

Il governo ha intenzione dunque di far ripartire l’economia del nostro paese, attraverso queste risorse in favore delle opere pubbliche: si parla già in maniera propagandistica di uno stanziamento pari a 16,6 miliardi di euro programmato nel corso della riunione di dicembre del Cipe. Secondo lo stesso ministro Matteoli:

Gli investimenti varati dal Cipe consentiranno di far guadagnare al Pil 0,7 punti percentuali e di potenziare l’occupazione con 140.000 nuovi posti di lavoro.

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