Mercati deboli, come l’economia USA

Le decisioni di Trump sembrano indebolire il dollaro, mentre i mercati oggi sono in sofferenza, in particolare per i titoli bancari e i dati sul PIL americano, che vedono al ribasso l’economia degli USA rispetto a quelle che erano state le previsioni.

Se un dollaro debole potrebbe far piacere agli esportatori americani, le borse non sono affatto entusiaste dell’andamento economico d’oltreoceano, e Milano perde il 2,2%, Francoforte e Londra lo 0,75%, e Parigi lo 0,8%. Intanto il Dow Jones perde euforia e torna sotto quota 20mila punti, così come Tokyo che lascia lo 0,51%. Borse chiuse invece in Cina, per il capodanno nazionale.

A Milano vanno in sofferenza i titoli bancari, mentre Unicredit ottiene il sì della Cansob per l’aumento di capitale di 13 miliardi, ma il suo titolo cede nelle negoziazioni, anche se mantiene una quotazione grazie ai rialzi recenti. Male Eni, che perde il 5% e viene sospeso. Preoccupazione per lo spred dei titoli italiani nei confronti dei tedeschi, che torna sopra i 180 punti, con un +2,3%. Come detto, dollaro debole, che perde sull’Euro e sullo yen, mentre l’oro riprende a salire dopo il calo della settimana scorsa, dovuto all’euforia dei mercati. Scende invece il petrolio, con il Wti che perde $0,33 al barile, e il Brent $0,32 al barile.