Rating Italia tagliato da S&P a BBB

 A distanza di 18 mesi dall’ultimo declassamento, Standard & Poor’s ha deciso di tagliare il rating di lungo termine sul debito sovrano della Repubblica Italiana al nuovo livello di “BBB”. Il precedente giudizio era “BBB+”. L’outlook sul rating sovrano è negativo, per cui c’è una possibilità su tre che nei prossimi trimestri avvenga un nuovo downgrade. Ennesimo schiaffo di S&P all’Italia, dunque, che arriva in una fase di divisioni tra i partiti politici su alcune questioni economiche fondamentali, come il dossier relativo all’Imu e quello dell’incremento dell’Iva.

Italia settimo trimestre consecutivo in recessione

 La recessione in Italia non morde la presa. Anzi, diventa anche più marcata visto che nel primo trimestre del 2013 la flessione è risultata più elevata rispetto alla stima effettuata un mese fa. Con la seconda lettura è emerso che il pil italiano è diminuito dello 0,6% su base annua, rispetto alla stima preliminare del 15 maggio scorso di -0,5% t/t. Nel quarto trimestre del 2012il calo era stato dello 0,9% su base congiunturale. La diminuzione del pil italiano è del 2,4% su base annua, rispetto al -2,3% emerso dalla prima lettura.

Italia in recessione per tutto il 2013 secondo l’Ocse

 Secondo l’Ocse, per tutto il 2013 l’Italia non sarà in grado di venir fuori dalla recessione che ha già pesantamente colpito il Belpaese lo scorso anno creando i presupposti per squilibri finanziari, il crollo dell’industria e una disoccupazione a livelli record. Nel suo Economic Outlook, l’Ocse sottolinea che l’Italia non uscirà dalla recessione in quanto dovrà fare i conti con gli effetti del consolidamento fiscale e della stretta sul credito. Inoltre, l’occupazione continuerà a diminuire pesando sempre di più sui bilanci delle famiglie e sulla spesa per consumi.

Più di 600 nuovi poveri al giorno in Italia

 La crisi economica italiana continua a evidenziare segnali inquietanti. Dopo la pesante recessione dello scorso anno e con la disoccupazione ai massimi dal 1993 (oltre tre milioni di disoccupati), anche quest’anno le cose non dovrebbero cambiare molto. A pagarne le spese sono soprattutto le piccole e medie aziende e le famiglie con i redditi più bassi. L’ultimo report di Confcommercio mostra un quadro economico davvero allarmante. Nel 2013 il pil è stimato in calo dell’1,7%, ma soprattutto ci saranno 618 nuovi poveri al giorno.