A che punto è il risiko bancario italiano? Arrivati nelle vicinanze di date importanti per gli istituti italiani, possiamo fare il punto della situazione.
I protagonisti del risiko bancario italiano
E quando scegliamo il termine risiko bancario non lo facciamo in maniera leggera. Sembra infatti che, negli ultimi mesi, la maggior parte delle banche italiane si siano letteralmente scatenate nell’intenzione di ampliare il loro raggio d’azione. Sfruttando operazioni pubbliche di scambio, operazioni pubbliche di acquisto, spingendo in alcuni casi il governo a impugnare il Golden Power.
Una delle protagoniste principali del risiko bancario è senza dubbio Unicredit, la quale, non paga di aver rilevato il 30% di Commerzbank, ha tentato la scalata a Banco Bpm. Una decisione che non è stata per nulla gradita da Piazza Meda, che aveva appena concluso l’acquisto di Anima ed era entrata all’interno del capitale di Mps, che a sua volta ha presentato un’offerta per Mediobanca, la quale è interessata a comprare Banca Generali.
Una situazione che, a spiegarla, sembra essere una parafrasi della canzone “Alla fiera dell’Est”, dove al posto degli animali vi sono gli istituti bancari. Effettivamente non è stato denominato risiko bancario senza motivo.
E non vi sarebbe nulla di problematico nell’intera situazione, se non fosse che praticamente ogni interlocutore possiede capitale in una delle banche che tentano la scalata. Unicredit è senza dubbio stata la banca più coraggiosa, impegnandosi in due operazioni di importante portata.
Diversi interlocutori intrecciati tra loro
E se da una parte ha incassato l’appoggio della Consob nel cercare di contrastare il Golden Power applicato dal governo con i relativi paletti, dall’altra è ancora in attesa che il Tar del Lazio si esprima in merito al ricorso di Banco Bpm. La quale, dobbiamo sottolinearlo, sta cercando di ostacolare nei limiti del possibile una conquista che porterebbe potenziali problematiche a livello occupazionale.
Banco Bpm, all’interno di questo risiko bancario italiano decide a dicembre 2024, con un’offerta pubblica di acquisto, di scalare Anima Holding. Operazione che si conclude con successo e senza troppi scossoni. Almeno fino al tentativo di scalata da parte di Unicredit. Ma Banco Bpm è anche parte del capitale di Mps, che sta tentando la scalata di Mediobanca. In quel caso, l’offerta pubblica di scambio avviene dopo due anni dal salvataggio governativo. In questo caso il Golden Power non ha rappresentato un problema e, a prescindere dalla contrarietà di Mediobanca all’operazione, la Bce ha dato il via libera.
C’è chi sostiene che Mediobanca voglia acquisire Banca Generali proprio per contrastare un’eventuale scalata da parte di Mps. E in questo caso, l’offerta di scambio di Mediobanca nei confronti di Banca Generali riguarda il 13% da lei detenuto in Assicurazioni Generali e non sue azioni. L’assemblea che avrebbe dovuto decidere sull’acquisizione è stata spostata a settembre. Momento in cui, in qualche maniera, la scalata di MPS, a prescindere dal risultato, sarà già conclusa.
Come si concluderà in autunno questo risiko bancario?