Mediobanca, Mps pensa a possibile nuovo ceo

Mediobanca si trova senza dubbio sotto pressione. Mps sembra già pronta a scegliere il nome del nuovo CEO a causa della bocciatura di Piazza Cuccia nei confronti delle nozze con Banca Generali.

Il risiko bancario sale di livello

Ci aspettavamo che il risiko bancario salisse di livello proprio nell’operazione in atto tra Mediobanca ed Mps, ma dobbiamo allo stesso tempo sottolineare come non ci aspettassimo che questa accelerazione fosse così veloce. Attualmente, infatti, gli azionisti sono in pressing affinché al vertice di Mediobanca si sostituisca Alberto Nagel.

Appare comunque evidente che, se già prima l’Ops di Mps fosse abbastanza fattibile, ora la strada pare essere spianata. Si sussurra in maniera evidente come a Siena il ceo Luigi Lovaglio, insieme al presidente Nicola Maione, stiano già studiando quale nome potrebbe essere il più adatto per la banca milanese. Non si tratta di una decisione da prendere a cuor leggero, visto che il nuovo banchiere scelto dovrà ottenere il consenso totale della struttura e sostenerla.

Solo in questo modo, infatti, sarà possibile integrare davvero con successo i due istituti. Non bisogna infatti dimenticare che non solo dovrà, con estrema probabilità, traghettare le due banche nella fusione ma dovrà essere quel collante con i soci che in molti hanno accusato Nagel di non essere.

Tra i nomi più gettonati al momento, secondo indiscrezioni stampa, vi sarebbero quelli di Mauro Micillo, responsabile IMI CIB di Intesa Sanpaolo, e quello di Marco Morelli, già Ceo di Mps e presidente di AXA IM. Per quel che concerne il ruolo da presidente si pensa a Vittorio Grilli, ex ministro e advisor JP Morgan e Luigi De Vecchi, chairman per l’Europa nella divisione corporate investment banking di Citi.

Cosa accadrà a Mediobanca

Parliamo di tutti nomi di un certo tipo e soprattutto di alto calibro. Forse direttamente collegati anche al maggiore peso che hanno conquistato in questi ultimi anni soci come Caltagirone e Delfin, i quali hanno sempre avuto l’idea di trasformarla in una investment bank di importanza internazionale.

Una visione che, è palese, è stata in grado di avvicinare altri soci distaccatisi da quella che era l’idea passata di Mediobanca. Qualcosa che è visibile anche dall’approccio che Mps sta avendo a questa operazione pubblica di scambio. La banca di Siena è intenzionata ad acquisire Mediobanca e a creare un unico importante gruppo, sfruttando la potenza e attirando anche investitori provenienti dall’estero, compresi importanti fondi.

Ovviamente i giochi tra Mediobanca e Mps si chiuderanno il prossimo 8 settembre. Ma manca molto poco, e ciò che sta accadendo già in queste ore sembra raccontare una storia già conosciuta.