Mediobanca abbandonerà modello di holding

 A Piazzetta Cuccia hanno scelto l’orientamento futuro dello storico istituto di credito milanese Mediobanca, che sarà sempre meno holding di partecipazioni e più banca. Venerdì il top management della banca ha presentato il nuovo piano industriale alla comunità finanziaria. L’amministratore delegato Alberto Nagel ha sottolineato la volontà di diventare sempre meno una banca d’affari, riducendo l’esposizione azionaria di 2 miliardi di euro per liberare risorse da investire in attività ad alto valore strategico: corporate & investment banking, retail & consumer banking e wealth management. Venerdì il titolo Mediobanca ha perso il 9,42% a 4,404 euro.

Il titolo ha chiuso sui minimi di giornata, accompagnato dai volumi più alti da oltre un mese. Da inizio giugno le azioni della banca di Piazzetta Cuccia perdono il 14,4% a Piazza Affari. Le tre aree bancarie saranno il perno della strategia futura di Mediobanca, che conta di presentare una crescita del 10% all’anno, per arrivare a generare ricavi superiori a 2,1 miliardi di euro con un deciso aumento del contributo dei mercati esteri.

MEDIOBANCA: PIANO INDUSTRIALE 2014-2016

Mediobanca non rinuncerà, però, all’apporto di Generali Assicurazioni, anche se la partecipazione dovrebbe calare al 10% dal 13,2% attuale. La banca milanese punta su un business model più semplice, trasparente e a minor assorbimento di capitale. La divisione corporate & investment banking sarà ancora il cuore del business della banca. E’ previsto l’aumento della quota dell’estero al 45%, con lo sbarco in Turchia, Cina e Messico.

Nel retail & consumer banking sono attesi ricavi per un miliardo, con un aumento medio del 7% all’anno. Compass e CheBanca!, però, non saranno fusi, ma aumenteranno le sinergie. La terza divisione di business è tutta da costruire. Si chiamerà Mediobanca Alternative Asset Management. Qui si punta su private equity, private debt e credit non performing. Inoltre, è previsto l’acquisto di piccole realtà da boutique. Questa sarà la “Nuova Mediobanca”: basta holding, più banca e soprattutto più ricavi.