Come investire con l’inflazione ai minimi

 Fino a qualche mese fa l’inflazione era lo spauracchio tanto temuto dai policy makers, a causa delle continue iniezioni di liquidità effettuate dalle banche centrali. Oggi, invece, si teme un’accelerazione delle pressioni deflazionistiche, in un contesto macroeconomico caratterizzato da crescita modesta ed elevata disoccupazione sia negli Usa che in Europa. La parabola dell’inflazione è davvero molto strana, considerando che oggi è appena superiore all’1% in Italia e in Europa. Investire con l’inflazione ai minimi compota strategie di investimento leggermente diverse, rispetto a quando l’inflazione cresce a un tasso più elevato.

In linea del tutto teorica, se i prezzi non lievitano le opzioni per investire sui mercati finanziari sono maggiori rispetto a quando l’inflazione è rilevante. Se i prezzi crescono, per spuntare un tasso “reale” positivo (ovvero depurato proprio dall’effetto-prezzi) è necessario spostarsi maggiormente su attività più rischiose, come le azioni o le obbligazioni ad alto rendimento. I rischi di inflazione per il 2013 e il 2014 sono ritenuti irrisori.

COME INVESTIRE SUI BOND SE I TASSI INIZIANO A SALIRE

Secondo Manuela D’Onofrio, direttore investimeenti di Unicredit, “l’inflazione rimarrà sui livelli contenuti non solo per tutto quest’anno, ma probabilmente anche per buona parte del 2014”. L’esperto elenca una serie di fattori potenzialmente in grado di frenare la crescita dei prezzi. In primo luogo viene evidenziato lo scenario di crescita modesta attesa in Europa, da mescolare con una disoccupazione su livelli record. Inoltre, non ci sono pressioni sui salari. Infine, c’è da registrare il rallentamento della Cina e il calo dei prezzi delle commodity. Alla Unicredit continuano a consigliare l’acquisto di azioni europee, che trattano a multipli interessanti.

RISCHIO BOLLA SPECULATIVA SUI TITOLI DI STATO

Gli specialisti della banca di Piazza Cordusio mantengono una view positiva sui titoli di stato italiani: lo spread Btp-Bund è atteso in calo a 220 punti base e ogni risalita intorno a 300 punti viene indicata come opportunità d’acquisto sui bond italiani. Alessandro Fugnoli di Kairos Partners si aspetta un’inflazione in Italia tra l’1,2% e l’1,5%. L’esperto ritiene che ci sia spazio per un recupero dei bond, dopo la correzione delle ultime settimane. L’ideale è però puntare sulle scadenze a 4-5 anni.