Ubi Banca utile primo semestre 2013 migliore delle attese

 Il gruppo Ubi Banca ha chiuso il bilancio del primo semestre del 2013 con un utile netto migliore delle attese degli analisti finanziari. Il profitto della banca si è attestato a 52,9 milioni di euro, il 201,5% in meno rispetto a quanto realizzato nello stesso periodo dello scorso anno (159,5 milioni di euro). Gli analisti si aspettavano un profitto netto di 18 milioni di euro, ovvero quasi tre volte in meno rispetto all’utile effettivamente realizzato. Stamattina a Piazza Affari il titolo Ubi Banca evidenzia un rialzo provvisorio dello 0,64%.

Il titolo quota ora a 3,472 euro, dopo aver toccato un massimo di giornata a 3,556 euro. Ieri, invece, il titolo Ubi Banca aveva chiuso la seduta di borsa con un calo del 3,79%, mentre lunedì aveva perso più del 2%. Tornando ai dati di bilancio dei primi sei mesi dell’anno, il gruppo bancario bergamasco ha evidenziato un calo del 13,7% del margine di interesse, che si è attestato a 845,4 milioni di euro (leggi anche Margine interesse banche italiane scenderà del 10%).

La flessione del margine è dovuta ai minori impieghi e al contesto di bassi tassi di interesse, da diverso tempo ai minimi storici. Sono aumentate del 2,8%, invece, le commissioni nette a 602,2 milioni di euro. In crescita poi il risultato dell’area finanza, passato a 109,4 milioni di euro da 105,4 milioni. Gli oneri operativi sono diminuiti del 5,7% a 1,071 miliardi di euro, compensando la riduzione dei ricavi. Il risultato della gestione operativa è comunque sceso dell’11,8% a 580,3 milioni di euro. A fine giugno il Core Tier 1 ratio era pari al 12,1%.

Tuttavia, considerando le nuove regole di Basilea 3, l’indicatore di patrimonializzazione della banca sarebbe di poco superiore al 10%. Per quanto riguarda la qualità dei crediti in portafoglio, a fine giugno 2013 lo stock netto dei crediti deteriorati era pari a 8,7 miliardi di euro, in crescita dagli 8,1 miliardi di euro di fine 2012. Le sofferenze nette sono cresciute a circa 3,2 miliardi di euro da 2,95 miliardi di fine 2012.