Il Gruppo Ima alza la cedola a un euro

 Ricavi netti in decisa crescita e esportazioni che sono andate molto bene nei principali mercati emergenti: sono questi i due elementi più rilevanti del 2011 di Ima, il gruppo Industrie Macchine Automatiche che è riuscito nel corso degli anni a conquistare una leadership fondamentale proprio nei settori del food e del farmaceutico grazie ai suoi macchinari automatici. I ricavi appena menzionati, infatti, hanno superato i 669 milioni di euro (+33% rispetto all’intero 2010), mentre l’export verso due economie in rampa di lancio come India e Cina hanno addirittura oltrepassato la soglia del 91%. Ma le buone notizie per Ima non sono soltanto queste. In effetti, bisogna sottolineare anche il rialzo del margine operativo lordo (+47%), quello dell’utile operativo (quasi 54%) e del risultato netto di periodo (+67,2% per la precisione).

IMA CRESCE NEL PACKAGING DI NICCHIA
In realtà, però, l’indebitamento finanziario della società è sostanzialmente aumentato rispetto allo stesso periodo di un anno prima, un dato giustificato con la spesa di 63,5 milioni di euro per l’acquisizione di Sympak Corazza. Per l’anno attualmente in corso, inoltre, i risultati dovrebbero essere addirittura migliori di quelli che sono stati appena menzionati. Di conseguenza, l’assemblea ordinaria degli azionisti, la cui convocazione è prevista per il prossimo 27 aprile, dovrà valutare la proposta di un dividendo molto interessante, vale a dire un euro per ogni singolo titolo azionario (nel 2011 ci si era fermati a novanta centesimi).

IMA: ESPANSIONE E RAFFORZAMENTO IN CINA

Si è parlato poco fa dell’indebitamento causato dall’acquisto di Sympak Corazza, ma quest’ultimo gruppo ha consentito di migliorare enormemente i risultati consolidati dello scorso anno, sia per quel che concerne i ricavi che in merito all’integrazione dal punto di vista produttivo, il che fa parlare senza dubbio di una operazione dall’alto valore strategico. Gli ordini dei primi due mesi di questo 2012 sono stati anch’essi positivi, con una crescita che ha superato i venti punti percentuali: il nuovo anno sarà dunque improntato al consolidamento degli investimenti più recenti.

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