BCE, per Goldman Sachs ottima mossa da falco

La svolta da “falco” della BCE non è un pericolo per gli investitori secondo Goldman Sachs e dovrebbe essere smessa di essere vista come tale dai suoi strategist Sharon Bell e Peter Oppenheimer. Anzi, al contrario dovrebbe essere apprezzata per  quello che una simile strategia da parte della Banca Centrale Europea potrebbe apportare.

Rialzo tassi BCE segnale positivo

Il rialzo dei tassi, che potrebbe avere delle conseguenze di un certo tipo, dovrebbe essere visto da chi investe e in generale, come un segno che le cose stanno cambiando e non lo stanno facendo nel modo sbagliato. Hanno infatti spiegato i due esperti all’interno di una nota:

Il cambiamento netto dello scenario dei tassi di interesse, soprattutto in Europa, è un segno che i problemi che hanno afflitto l’Europa nell’ultimo ciclo [come] bassa crescita del Pil nominale, disinflazione, assenza di guadagni, stanno finalmente diminuendo.

La banca d’investimento statunitense è abbastanza ottimista per quel concerne l’impatto che potrebbe avere l’aumento dei rendimenti sulla sostenibilità delle finanze pubbliche negli Stati che si trovano a essere altamente indebitati come l’Italia. Secondo l’istituto infatti  l’economia in espansione compenserà quelli che sono gli oneri finanziari più alti. “Continuiamo a prevedere una forte crescita in Europa“, hanno evidenziato, “comprese Italia e Spagna, che alla fine conterranno gli spread vicino ai livelli attuali mentre ci avviciniamo alla prima stretta”. Gli esperti hanno aggiunto anche che le azioni italiane sono già impegnate nello scambiare a sconto.

Previsioni Goldman Sachs su tassi e titoli

Le previsioni di Goldman Sachs per l’Italia, pubblicate a inizio 2022 parlavano di un Pil italiano che sarebbe aumentato del 4,4% per quel che riguarda l’anno in corso e del 2,2% per il prossimo. Tecnicamente per gli esperti americani tassi più alti si tradurrebbe nel rimanere sovrappesati in titoli con valutazioni interessanti da parte degli investitori mentre se si presentasse un minore stimolo si rischierebbe un rallentamento della crescita e quindi un potenziale danno per bancari.

Come hanno ulteriormente sottolineato nella loro nota gli esperti, anche “i settori value, che un tempo erano a bassa crescita e rendimento molto basso, stanno mostrando un miglioramento dei fondamentali“, soprattutto per quel che concerne i settori delle telecomunicazioni e dell’energia. Vero è allo stesso tempo che una crescita dei tassi potrebbe danneggiare le aziende dal bilancio debole e alcuni titolo costosi del settore tecnologico, dell’economia digitale e dell’energia green.

Parlano di previsioni sulla BCE, Goldman Sachs stima che potrebbero esserci dei rialzi dei tassi di 25 punti base a settembre e dicembre 2022 con conseguenze pressione sullo spread.