Eni è assolutamente da comprare secondo Goldman Sachs

 Il colosso energetico italiano Eni resta tra i titoli preferiti della banca d’affari americana Goldman Sachs, che oggi ha ribadito il suo giudizio “strong buy”, ovvero acquistare assolutamente, mantenendo il Cane a Sei Zampe nella propria lista di azioni da comprare con decisione. Goldman Sachs, all’indomani del seminario sul business upstream di Eni a Londra, ha ribadito anche il suo target price a 24 euro per azione. Oggi a Piazza Affari il titolo Eni mostra un calo dello 0,63% a 17,35 euro, poco sopra l’attuale minimo intraday di 17,3 euro.

Se si considerano i valori correnti di borsa, secondo Goldman Sachs c’è un potenziale upside sul titolo superiore al 38%. Ieri il management di Eni ha spiegato le proprie strategie per la divisione Exploration & Production. Nel prossimo decennio il gruppo energetico guidato attualmente dall’amministratore delegato Paolo Scaroni dovrebbe aumentare la produzione di idrocarburi con una media del 3% all’anno. Secondo gli analisti di Goldman Sachs, il colosso petrolifero italiano “vanta uno dei migliori portafogli di crescita nell’E&P.

Secondo gli esperti della banca americana gli unici fattori potenzialmente negativi per il gruppo italiano sono l’eventuale calo dei prezzi del petrolio, i problemi con l’avvio del Kashagan e la sicurezza in Libia. Tra i punti di forza c’è senza dubbio il ricchissimo bacino sub-sahariano. In particolare c’è il Mozambico, dove Eni ha messo le mani sul 70% dei consorzi sui quali in precedenza quasi nessuno aveva voluto puntare le sue fiches. Sempre in Africa, offrono soddisfazioni anche Nigeria, Angola e Congo. Poi c’è la Russia, dove Eni vanta importanti collaborazioni con i colossi petroliferi locali.

Intanto, oggi è arrivata anche il giudizio del broker Jefferies, che ha confermato la raccomandazione a “buy” con target price a 20 euro. Tuttavia, il titolo in borsa sta un po’ rallentando negli ultimi tempi, dopo aver toccato un nuovo massimo a 4 anni a 18,72 euro lo scorso 14 settembre. Da allora è iniziata una correzione dell’8% circa.

Lascia un commento