Fiat crolla in borsa su rumors inchiesta Consob

 Il titolo Fiat è quest’oggi il peggiore sul listino azionario milanese FTSE MIB, che comunque presenta un calo vicino all’1,7%. Le azioni della casa automobilistica torinese sono finite sotto il tiro delle vendite a causa dei rumors relativi ad un’indagine della Consob sulla liquidità del gruppo. L’indiscrezione è stata riportata dal quotidiano Il Messaggero. A Piazza Affari il titolo Fiat perde il 3,17% a 4,334 euro, quotando poco sopra i minimi intraday attualmente posti a 4,332 euro.

Le azioni del Lingotto stanno facendo peggio del mercato di riferimento, visto che l’indice europeo Stoxx Auto perde quasi l’1,8%. Le indiscrezioni di stampa relative all’indagine della Consob hanno messo in allerta gli investitori, soprattutto perché l’autorità di vigilanza di borsa non ha voluto commentare questi rumors. In base a quanto è emerso dall’ultima conference call, a fine giugno 2012 il gruppo Fiat presentava un debito lordo di 17,6 miliardi di euro, senza considerare la controllata americana Chrysler.

La liquidità e gli asset facilmente liquidabili ammontavano complessivamente a 10,2 miliardi di euro, mentre le linee di credito ancora inutilizzate si attestavano a 2 miliardi di euro (necessarie per finanziare l’operazione Chrysler, attività di finanziamento agli acquisti di auto e investimenti). Il debito lordo di Chrysler, invece, ammonta a 10,9 miliardi, mentre la liquidità e gli asset liquidabili raggiungono i 9,6 miliardi. Secondo alcuni analisti finanziari interpellati su questo tema dalle principali agenzie di stampa, i rumors sull’indagine della Consob sembrano molto generici mentre il calo odierno dovrebbe essere dovuto al crollo dell’indice del settore auto.

Intanto, secondo l’inserto del lunedì Affari & Finanza del quotidiano La Repubblica, il fondo di private equity InvestIndustrial, guidato da Andrea Bonomi, sarebbe interessato a comprare quote di minoranza di Alfa Romeo per agevolare il rilancio del marchio. Secondo Equita sim si tratta di un’ipotesi poco probabile. La simmilanese ribadisce anche il suo giudizio su Fiat a “buy” con target a 6,3 euro. Banca Imi, invece, conferma il rating “hold” con target price a 4,07 euro.

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