Fiat Industrial propone fusione con Cnh

 Fiat Industrial, società del gruppo Fiat specializzata nella produzione di mezzi industriali, ha proposto un’operazione di fusione con la controllata americana, con core business relativo alla produzione di mezzi agricoli. L’obiettivo è creare una sola entità quotata al Nyse e nel vecchio Continente, dando vita a un operatore che possa essere realmente in grado di competere con i principali concorrenti del nord America.

Con il fine di cui sopra, Fiat Industrial ha proposto al consiglio di amministrazione della sua controllata americana (Cnh Global) la possibilità di valutare una possibile fusione tra le due società. Il frutto della fusione sarà la creazione di una newco di diritto olandese, da quotare sul Nyse e su un’altra borsa europea. Stando agli intenti di Fiat Industrial, l’operazione semplificherebbe la struttura capitale del gruppo, generando una sola azione quotata, e dando vita a un operatore nel settore dei beni capitali, in grado di confrontarsi con le principali realtà del settore.

Exor, azionista di riferimento, ha già dichiarato di voler sostenere la proposta di integrazione tra le due parti, confermando altresì la volontà di rimanere azionista di lungo termine del nuovo gruppo.

“L’operazione proposta consente ai mercati di valutare adeguatamente il valore complessivo di Fiat Industrial e Cnh” – ha dichiarato Sergio Marchionne – “questa chiarezza faciliterà anche l’ottenimento di finanziamenti dei nostri business a costi più favorevoli e garantirà la necessaria flessibilità per le future operazioni strategiche”.

AZIONI PRIVILEGIATE E DI RISPARMIO FIAT

“L’operazione presa in esame costituisce la naturale evoluzione del processo di semplificazione del mondo Fiat. Una semplificazione che ha avuto inizio con la scissione di Fiat a favore di Fiat Industrial nel 2010 ed è continuata con l’unificazione delle azioni in una singola categoria” – ha proseguito Marchionne – “Questi eventi hanno evidenziato la scarsa capacità attrattiva della quotazione di Fiat Industrial e Cnh in due mercati diversi e come tale struttura impedisca di trarre ulteriori benefici dal posizionamento sui mercati azionari di uno dei più grandi gruppi al mondo nel settore dei capital goods”.

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