Moleskine piace ai fondi di private equity americani

In attesa di dare una svolta al progetto di quotazione, sul quale da tempo sono all’opera alcune banche d’affari, Moleskine inizia ad attirare l’attenzione di importanti investitori istituzionali sul panorama internazionale. La storica società produttrice di taccuini, agende e quaderni, e più recentemente anche di borse, sembra sia entrata nel mirino di un paio di fondi americani di private equity. La società milanese, famosa per i quadrni utilizzati in passato da Bruce Chatwin ed Ernst Hemingway, piace molto ai fondi americani Blackstone e a Lion Capital.

I due fondi potrebbero essere i player con caratura internazionale in grado di valorizzare le risorse dell’azienda, che da qualche mese ha deciso di puntare sullo sbarco in borsa. La società è controllata al momento dal gruppo finanziario Syntegra, ovvero la ex Société Générale Private Equity. Quest’ultima ha nominato la scorsa estate i due advisor che dovranno occuparsi delle operazioni necessarie per procedere con lo sbarco a Piazza Affari. Si tratta di Rothschild e dello studio legale Clifford Chance.

Inoltre, collaboreranno con gli advisor anche Goldman Sachs, Mediobanca e Ubs in qualità di joint global coordinator e bookrunner. Il documento per la quotazione in borsa di Moleskine è già stato sottoposto alla visione della Consob e di Borsa Italiana. Lo sbarco a Piazza Affari avverrà tramite Opvs, sia attraverso la vendita di azioni che con aumento di capitale. L’equity story di crescita della società piace molto agli investitori esteri, che potrebbero accelerare il processo di quotazione. Nel 2011 Moleskine ha chiuso l’esercizio con un giro d’affari consolidato in crescita del 24,8% a 66,6 milioni di euro.

Il margine operativo lordo è cresciuto del 26,9% a 28,6 milioni di euro, mentre l’utile netto è aumentato del 31,1% a 15,8 milioni di euro. Moleskine è presente in oltre 70 paesi nel mondo. Il primo mercato dell’azienda sono gli Stati Uniti, poi Italia, Germania e Regno Unito. Moleskine ha un debito che si aggira intorno ai 50 milioni di euro. L’ebitda atteso per il 2013 è pari a circa 50 milioni di euro.

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