Qui! group in Borsa nel 2013

La genovese Qui! group dovrebbe sbarcare in Borsa nel corso del prossimo anno. Sebbene tutto dipenda – fondamentalmente – dalla maturazione delle giuste condizioni per compiere tale passo, l’ottimismo nei confronti dell’operatore ligure è piuttosto elevato. La compagine, sviluppatasi in breve tempo dallo stadio di fornitore di buoni pasto cartacei a big player di quelli elettronici, ha un fatturato che nel 2012 dovrebbe avvicinare i 540 milioni di euro, e chiudere il 2013 con una cifra non distante dai 600 milioni di euro.

Una crescita continua che punterà, come anticipato, all’approdo in Borsa mediante l’acquisizione di una società già quotata, e con il supporto attivo di un fondo di investimento. I contatti – segnalano alcuni quotidiani di settore – sarebbero già stati avviati, e sebbene nulla sia stato definito in merito alla tempistica della transazione, l’approccio sembra essere più che positivo.

Il core business della compagnia – trasformare su piattaforma elettronica le funzioni di pagamento dei vecchi buoni pasto cartacei – è stato nel tempo integrato con ulteriori servizi, come quelli dell’applicazione di sistemi di fidelizzazione e di sconstistica.

Per poter ampliare in breve tempo il proprio portafoglio affari, Qui! group ha posto l’attenzione sulla grandi corporate, riuscendo a conquistare la fiducia di Enel prima, e di Ferrovie dello Stato poi. Successivamente, sono entrati a far parte del portafoglio clienti di Qui! group anche la Consip e le Poste Italiane – partner dei circuiti di fidelizzazione con gli sconti Bancoposta. E, ancora, Finmeccanica, Bulgari, Eni, Unicredit, Bnl, Sirti, e tanti altri ancora.

Dai buoni pasto elettronici Qui! group si è poi allargata alla monetica, con carte multifunzione, carte prepagate e servizi di pagamento su pos, programmi di promozione del punto vendita, sviluppo delle tecnologie dei sistemi mobili.

Oggi la società collabora con diversi gruppi della grande distribuzione organizzata come Auchan e Billa, Coop e Carrefour. Da settembre 2012 la Banca d’Italia ha infine autorizzato la controllata Qui financial services a svolgere il ruolo di istituto di pagamento.

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