Commissioni Pos, scopriamone di più

Le commissioni Pos non sono poi così un problema come una fascia di esercenti crede. Il tetto privo di sanzioni sparisce dalla Manovra. Vediamo insieme cosa c’è da sapere su di loro.

Non vedere le commissioni Pos come un problema

Coloro che gestiscono degli esercizi commerciali dovrebbero comprendere che è il contante accostare di più alla fine, piuttosto che il pagamento con carta da parte dei clienti. E non solo perché le commissioni Pos non vengono richieste da tutte le banche allo stesso modo. E sono in proporzione alla spesa pagata.

Ora, il presidente del consiglio Giorgia Meloni ha promesso, nonostante lo stralcio di questa parte di Manovra, che troverà un modo per evitare che gli esercenti vengano multati. Fermo restando che le priorità sociali ed economiche sarebbero diverse, ben più gravi e riguardanti persone che si trovano in difficoltà, le commissioni Pos non dovrebbero essere viste come il male.

La Commissione Europea ha sempre contestato questo tentativo italiano di sviare la norma comunitaria, perché in contrasto con l’impegno, richiesto anche dal PNNR, di lotta all’evasione fiscale.

Ma sono davvero alte come vogliono far credere le commissioni Pos? In realtà negli ultimi cinque anni i costi medi sono calati anche del 40% in alcuni casi. Nel 2017 erano pari all’1,88% mentre ora sono pari all’1,27%. E questo per quel che riguarda il pagamento con il bancomat. Quelle per il pagamento con la carta di credito sono scese dal 2,7% all’1, 6%. Ed essendo un settore molto concorrenziale le banche fanno a gara a chi riesce ad abbassarle di più.

Non si possono azzerare per legge

La legge non consente di poter azzerare le commissioni perché nessun tribunale può imporre a un’azienda privata di azzerare i prezzi per un servizio che fornisce. Lo Stato dovrebbe caricarsi di una compensazione e questo non è fattibile.

Il Sole 24 ore ha citato un’analisi di Bankitalia per spiegare come il contante possa costare di più per un’attività. E la ragione sta nel fatto che conservare il contante ha effettivamente un suo costo. Rappresentato dal trasporto valori, dalla sicurezza, dall’assicurazione in caso di furti. E sebbene a un primo sguardo il contante possa sembrare più conveniente, in realtà se si aggiungono gli oneri variabili il costo privato del contante diventa più elevato dei costi di gestione dei pagamenti elettronici.

Ecco quindi che a conti fatti, anche su base mensile, le commissioni Pos sono più ammortizzabili su diversi livelli, rispetto alla gestione del contante. La possibilità di pagare elettronicamente attira di più i consumatori. Perché voler rinunciare ha dei guadagni per delle commissioni Pos più che accettabili?