Regolamenti blockchain e criptovalute: cosa succederà nel 2023 in Italia?

Ci stiamo avviando a grandi passi verso il 2023 e stiamo per superare un anno che è stato caratterizzato da una grande crisi economica e dalla recessione provocate soprattutto dal caro energia e dalle conseguenze della guerra in Ucraina.

Di conseguenza molte persone in difficoltà hanno cercato nuove possibilità di guadagno affidandosi anche nel mondo complesso ma stimolante delle criptovalute.

 Però per avere successo è importante avere più informazioni possibili non solo su aspetti pratici relativi, per esempio, a come comprare Bitcoin, ma anche sui regolamenti che sono stati attivati in Italia per normare tutte le operazioni relative alle criptovalute.

Negli ultimi anni, infatti, il governo italiano ha provato tra alti e bassi a promuovere tutto quello che ha a che fare con le tecnologie digitali istituendo vari programmi per raccogliere finanziamenti per le startup, giusto per fare un esempio, ma soprattutto ci si è concentrati sulla blockchain e la sua applicazione nelle criptovalute proprio nell’ottica di accentuare l’innovazione nel settore.

Ma il percorso si è rivelato un po’ complesso e contraddittorio nel senso che lo sforzo per promuovere tecnologie basate sulla blockchain si è scontrato con la lentezza nell’attuare regole a livello di politica amministrativa.

Nel nostro paese, infatti, si è deciso di varare una norma che serviva a introdurre una definizione precisa di smart contract e blockchain. In tal senso è importante il decreto legge numero 135/2019 cosiddetto “Decreto Semplificazioni” che definisce le Distribuited Ledger Technologies come protocolli informatici che fanno uso di un registro distribuito, replicabile, condiviso e accessibile in maniera simultanea grazie a un’architettura decentralizzata che si basa su una crittografia che consente la validazione, l’aggiornamento, la registrazione e l’archiviazione di dati verificabile da ciascun partecipante.

Risulta importante conoscere questi particolari nonché tutto quello che ha a che fare con le regole decise in Italia sulle criptovalute anche per evitare di essere accusati di evasione fiscale.

Posizione della Banca d’Italia in materia di criptovalute

Sul tema delle criptovalute si parla più o meno ogni volta che un governo si appresta a presentare una legge di bilancio ma in realtà enti come la Banca d’Italia hanno un loro peso per ovvi motivi.

In tal senso segnaliamo che a giugno 2022 è stata pubblicata la comunicazione della Banca d’Italia in materia di tecnologie decentrate nella finanza e nelle cripto attività in cui vengono sollecitate sia intermediari finanziari, operatori e altre banche ad essere attenti e ad utilizzare molta cautela quando si ha a che fare con cryptoasset.

La Banca d’Italia, inoltre, all’interno di questa comunicazione ha raccomandato agli investitori di evitare di utilizzare le criptovalute per pagamenti o per investire se non sono garantite.

In ogni caso c’è da sottolineare che la nuova tassazione delle criptovalute che entrerà in vigore con la legge di Bilancio del 2023 conferma il corso legale delle criptovalute e l’importanza che hanno anche per il governo italiano.