FTX in bancarotta assistita, criptovalute nel panico?

FTX, exchange tra i più grandi al mondo, ricorre alla bancarotta assistita. Il suo il suo crollo può rappresentare un problema per le criptovalute? La risposta è positiva.

Brutto colpo per le principali crypto

Almeno sembra essere questa l’idea dei maggiori esperti che non solo hanno visto crollare la sua potenziale ascesa, ma anche il valore delle maggiori criptovalute. Queste hanno perso moltissimo quando la notizia sia sparsa. Bitcoin è crollato del 20% in due giorni, avvicinandosi molto ai minimi del periodo. Non meglio sono andate le altre criptomonete.

Ma perché FTX ha messo così a dura prova il mercato degli asset digitali? Facciamo un piccolo salto indietro. FTX è una piattaforma digitale dove è possibile vendere e comprare criptovalute che offre anche un wallet al suo interno. I problemi sono iniziati i primi giorni di novembre quando Coindesk, sito specializzato proprio in criptovalute, ha pubblicato dei documenti relativi al bilancio di Alameda Research. Documentazione che mostrava come il bilancio di questa fosse caratterizzato da un buon quantitativo di token FTT, nativi di FTX.

Un fattore che, per paura di una potenziale insolvenza futura, ha spinto Binance a liberarsi degli FTT il suo possesso scatenando la paura tra gli investitori. I quali hanno richiesto indietro i propri fondi creando una crisi di liquidità che ha portato alla necessità di una bancarotta assistita nonostante gli stessi tentativi di Binance di salvare la piattaforma.

Buco di otto milioni di dollari per FTX

Il mercato delle criptovalute è da sempre caratterizzato da un’importante volatilità e dall’influenza che alcune particolari azioni possono avere sulla sua stabilità. Non stupisce che la decisione di Binance abbia portato al crollo della piattaforma FTX e a un buco di otto milioni di dollari circa. Purtroppo la creazione di bolle è qualcosa che ci si deve aspettare in questo ecosistema. Ed è qualcosa che continua a preoccupare coloro che lavorano nell’economia tradizionale.

Quest’anno poi si è rivelato molto duro per le criptovalute in generale. Basti pensare al crollo della criptomoneta Terraluna, o ancora alla bancarotta dello scorso luglio di Celsius, società di prestiti specializzata in valute digitali. Questi asset sono in grado di portare chi li gestisce e ci lavora alle stelle, ma sono anche in grado di gettarlo nelle stalle con molta velocità.

Il settore economico globale tradizionale non rischia nulla in questo caso, come anche sottolineato dalla S&P Global Ratings. Ciò non toglie che bisogna essere consci di come, quando si decide di operare in questo settore, ci sia la necessità di fare estrema attenzione.