Banche Venete: cronistoria di un disastro

 Le Banche Venete sono state vittime dei loro vertici e delle alterazioni che hanno operato negli ultimi anni, con prestiti maldestri ad amici che non hanno mai ripagato i debiti, ma che in questo modo, hanno sopravalutato il titolo. Non solo prestiti maldestri, ma anche vere irregolaritĂ  da parte di Vincenzo Consoli, 18 anni ai vertici di Veneto Banca, e Luigi Zonin, 19 anni dominatire della Popolare di Vicenza. Prestiti fatti senza le dovute garanzie e certificazioni di obbiettivitĂ , che alla fine hanno gettato le due banche nel vortice delle sofferenze bancarie. Consolidamenti patrimoniali finanziati dalla stessa banca, in modo da alterare i bilanci, e poi il crack. Dal valore, nel 2014, di 62,5 euro per azione della Popolare di Vicenza, e di 39,5 euro per azione di Veneto Banca, a 10 centesimi. Quasi 200mila azionisti e soci rimasti senza nulla in mano. Tutto questo a fronte di clienti importanti a cui sono stati però concessi prestiti molto rischiosi, come ad Alitalia, al gruppo Boscolo, a Acqua Marcia e tante altre aziende con delle situazioni finanziarie molto critiche, e poi tanti politici con i loro guai finanziari, fino a prestiti fatti alla famiglia stessa dei consoli. Tra chi non ha restituito anche la fallita compagnia aerea Volare, in esposizione per 8,5 milioni verso Veneto Banca. Una serie di operazioni incredibili che hanno portato all’attuale situazione.