Elezioni USA 2012 Borse deboli

 L’attesa palpabile per le elezioni Usa 2012 e i risultati che proclameranno il nuovo Presidente degli Stati Uniti, sta producendo effetti particolarmente influenzanti sul corso delle negoziazioni nelle principali piazze azionarie del mondo. In Europa le Borse appaiono estremamente deboli, significando l’incertezza su quanto potrebbe accadere a margine dell’evento più importante di questa parte finale del 2012, e non solo. Proprio l’incertezza sull’esito della tornata elettorale sembra favorire il nervosismo delle piazze azionarie , con il presidente uscente Barack Obama che avrebbe solo qualche decimo di punto percentuale di vantaggio sullo sfidante Mitt Romney.

L’aleatorietà sui risultati americani (i due sfidanti sono oramai giunti a confronto finale) condiziona così Piazza Affari, che alla fine della mattinata perdeva oltre il punto percentuale. Parigi e Francoforte riescono invece a contenere le perdite, così come Londra, pur sforando il mezzo punto percentuale di deprezzamento. Per Wall Street si attende una partenza particolarmente cauta, con i contratti futures sul Dow Jones in flessione dello 0,02 per cento, e quelli sul Nasdaq in incremento dello 0,03 per cento.

L’influenza dell’incertezza statunitense si fa inoltre sentire anche sui titoli di Stato dei Paesi dell’area euro più tesi, come ad esempio i Btp italiani, che questa mattina – sulla scadenza decennale – hanno visto i propri rendimenti lordi risalire brevemente al di sopra del 5 per cento.

Tornando a quanto accadrà a margine delle urne, stando a una recentissima indagine popolare pubblicata da Wall Street Journal e Nbc, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama sarebbe in testa con il 48 per cento, contro il 47 per cento del candidato repubblicano: un margine praticamente nullo, se si ritiene che il margine di errore stabilito nel campione è pari a 2,5 punti percentuali. Secondo quanto affermato dall’istituto di ricerca Gallup per Usa Today, entrambi i presidenti sarebbero invece al 48 per cento. Più ottimista è Pew, che attribuisce a Obama tre punti di vantaggio sullo sfidante: 48 per cento contro 45 per cento.

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