Manovra non cambia, lettera del ministro Tria all’Europa

La manovra non cambia ma il Governo italiano si impegna a mantenere il deficit ai livelli massimi decisi dalla Comunità Europea: è questo il succo della lettera che il Ministro dell’Economia Giovanni Tria ha allegato al  Documento programmatico di bilancio aggiornato ieri sera dal Consiglio dei Ministri.

Il livello del deficit al 2,4% del Pil per il 2019 sarà considerato un limite invalicabile, spiega il funzionario del Tesoro, nonostante siano state inserite nella manovra delle misure di sostegno “innovative” e dei vincoli per la pensione che potrebbero spingerlo in alto. Si legge nella lettera del ministro dell’Economia Giovanni Tria:

Il governo ritiene che le ragioni [dell’organizzazione della manovra] mantengano tutta la loro validità anche dopo aver attentamente valutato. Per accelerare la riduzione del rapporto debito/pil e preservarlo dal rischio di eventuali shock macroeconomici, il governo ha deciso di innalzare all’1% del Pil per il 2019 l’obiettivo di privatizzazione del patrimonio pubblico. Gli incassi costituiscono un margine di sicurezza[…].L’indebitamento netto sarà sottoposto a costante monitoraggio, verificando sia la coerenza del quadro macroeconomico sottostante le ipotesi di finanza pubblica, sia l’aumento delle entrate e delle spese.

Ed ancora:

Il governo resta fiducioso sulla possibilità di conseguire gli obiettivi di crescita: la manovra è stata costruita sulla base del quadro tendenziale, e non tiene conto della crescita programmata. Questa impostazione prudenziale introduce nella legge di Bilancio un cuscinetto di salvaguardia, che previene un deterioramento dei saldi di bilancio anche nel caso in cui gli obiettivi di crescita non siano pienamente conseguiti. La normativa nazionale prevede una serie di presidi che obbligano il governo a riferire tempestivamente alle Camere qualora si determinino scostamenti rispetto agli obiettivi di deficit e indebitamento netto assegnando tra l’altro al ministero dell’Economia e delle Finanze, il compito di assicurare il monitoraggio degli andamenti di finanza pubblica.

Insomma, tutto sarebbe tenuto “sotto controllo”, mentre intanto lo spread continua a salire.