BCE, la stangata al Banco Popolare

Questo matrimonio si puo’ fare, ma a determinate condizioni. La più importante di tutti? I conti del Banco Popolare devono essere in regola, per la fusione con Bpm.

A stabilirlo, in modo perentorio, è la Banca centrale europea che chiede anche un capital increase pari a un miliardo di euro. Inoltre, la banca veronese ha archiviato il primo trimestre con una perdita superiore ai trecento milioni di euro così da elevare le coperture sui crediti deteriorati. L’Eurotower, dunque, sta imponendo il suo diktat.

Le misure richieste hanno generato rettifiche su crediti per 684 milioni, un risultato netto negativo di 314 milioni che impatterà sulla redditività del Banco anche durante i prossimi mesi visto che Francoforte ha deciso di raggiungere un livello medio di copertura sui deteriorati al 49%, ovvero sui livelli più alti del sistema bancario del Paese.

Con l’intervento straordinario del Cda la copertura su crediti deteriorati intanto è stata accresciuta del 2% al 45,7% e su quelli in sofferenza al 59,7% (deve arrivare al 62%). Tuttavia nonostante questi numeri Verona guarda con positività alla fusione. C’è ottimismo per l’aumento da 1 miliardo che sarà offerto in opzione ai soci con la garanzia di Mediobanca e Merrill Lynch. Così Saviotti:

Se riusciremo a soddisfare le richieste della Consob, contiamo di realizzare l’aumento entro fine maggio e inizio giugno e, nonostante le problematicità della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, ho fiducia che si chiuderà favorevolmente. Non ho dubbi sul fatto che la fusione si chiuda, anche perché è la più bella degli ultimi dieci anni.

Il numero uno del Banco ha aggiunto:

Andiamo a sposarci con una controparte che sta andando bene, i numeri della Milano sono da cavallo di razza, noi da passisti. Il Banco arriva sempre alla fine, magari più lentamente ma ci arriviamo bene. Credo che saremo una coppia che produrrà redditi molto importanti.

Nel frattempo, la due-diligence si è chiusa con esito positivo e la prossima settimana sarà presentato il piano industriale. A presentare i conti è stata anche la Bpm (+1,5% in Borsa) che ha chiuso il trimestre con un risultato netto di 48,3 milioni, in calo rispetto