Investire in borsa sarà ancora conveniente nei prossimi anni

 Le turbolenze degli ultimi giorni stanno facendo diminuire l’appeal dell’azionario agli occhi degli investitori internazionali. Tuttavia, secondo James Ross, responsabili degli investimenti azionari globali di AllianceBernstein, anche se le borse hanno cominciato a “ballare” conviene ancora investire sulle azioni, in quanto le valutazioni correnti non sono care. Lo strategist ricorda che “il quantitative easing ha creato un ambiente artificiale in cui le azioni e i bond hanno potuto crescere contemporaneamente”. Tuttavia, secondo l’esperto questo trend non potrà proseguire anche in futuro.

Ross ritiene che nei prossimi anni “i listini azionari non potranno prendere il volo senza che il reddito fisso sia costretto ad indietreggiare”. L’esperto di AllianceBernstein non è preoccupato per le aspettative di riduzione del piano di acquisti di bond della FED, che si sono venute a creare dopo l’annuncio di Bernanke di mercoledì scorso. Infatti, l’istituto monetario di Washington continuerà in ogni caso a iniettare liquidità per molto tempo ancora, anche se con volumi decrescenti.

COME INVESTIRE CON L’INFLAZIONE AI MINIMI

Il guru di AllianceBernstein è convinto che tra 6-18 mesi i listini azionari saranno su valori più elevati rispetto a quelli correnti. La politica monetaria delle grandi banche centrali resterà ancora accomodante, mentre l’economia dovrebbe migliorare a piccoli passi. Inoltre, Ross sottolinea che i prezzi delle azioni non sono cari rispetto alla media storica. Le attese sono per un rendimento medio annuo delle azioni compreso tra il 6% e l’8%. Nel breve termine è atteso un balzo dell’azionario, soprattutto quello americano, in quanto “l’economia vanta un ampio potenziale di recupero ancora inespresso”.

Ross guarda con grande interesse al mercato azionario statunitense, che viene preferito alle altre piazze finanziarie. Il guru di AllianceBernstein non è preoccupato per il rallentamento della Cina, che secondo alcuni esperti rischia grosso con lo scoppio della bolla nel settore del credito. Ross ritiene, invece, che “la Cina è in una fase di ipervenduto”. I recenti crolli della borsa di Shanghai sono visti come un’opportunità per incrementare l’esposizione in ottica di medio-lungo periodo.