ENEL chiude il 2022 con risultati sopra le previsioni

Crescono dividendo e investimenti in rinnovabili

Gli eccellenti risultati che Enel ha registrato nel 2022 evidenziano la capacità del Gruppo di creare valore per i propri stakeholder anche a fronte del contesto altamente sfidante che ha caratterizzato gli ultimi tre anni”: così Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale.

Un bilancio che si è chiuso con:

  • un utile netto ordinario di 5,4 miliardi di euro;
  • un dividendo complessivo a 0,40 euro per azione (+5,3% rispetto a 2021), dei quali 0,20 euro già corrisposti come acconto a gennaio 2023;
  • un margine operativo lordo ordinario di 19.683 milioni di euro (+2,5%), superiore alla previsione comunicata ai mercati finanziari a novembre;
  • ricavi pari a 140.517 milioni di euro (+63,9%).
  • investimenti pari a 14.347 milioni di euro (+10,4%). 

In quanto all’utile netto, “il miglioramento della performance dei business, parzialmente compensato dall’incremento degli ammortamenti dell’esercizio, la più efficiente gestione finanziaria connessa alle attività di liability management e il minor carico fiscale sui risultati ordinari hanno parzialmente compensato gli effetti della maggiore incidenza delle interessenze dei terzi dovuta alla compressione dei risultati in Italia per il particolare scenario energetico dell’anno”. Gli investimenti 2022 – principalmente attraverso l’operato di Enel Green Power, Enel Grids ed Enel X – hanno riguardato la manutenzione correttiva e l’affidabilità della rete, la digitalizzazione dei processi operativi di gestione della clientela, e progetti di e-City, e-Home, Energy Storage e Smart Lighting.

Nel 2022, il Gruppo ha pertanto conseguito i suoi obiettivi strategici:

  1. EBITDA al di sopra della guidance del Piano Strategico 2023-2025 presentato a novembre.
  2. Avanzamento della decarbonizzazione, con la nuova capacità rinnovabile 2022 che supera i 5,2 GW – inclusi 387 MW di batterie.
  3. Gestione integrata del business che, nonostante lo sfavorevole contesto di mercato, ha garantito un risultato superiore alle attese.
  4. Razionalizzazione del portafoglio di business e delle aree geografiche, attraverso 5,9 miliardi di euro di valorizzazione di asset.

Le vendite di energia elettrica nel 2022 ammontano a 321,1 TWh (+3,8% in generale, +4,4 TWh in Italia), mentre le vendite di gas naturale sono pari a 10,2 miliardi di metri cubi (+3,0%). Fattore più importante, la produzione a zero emissioni ha raggiunto il 61% della generazione totale del Gruppo considerando unicamente quella da capacità consolidata, e il 62,8% includendo anche la generazione da capacità gestita. L’obiettivo a lungo termine del Gruppo  resta il raggiungimento del Net Zero entro il 2040 – sia per le emissioni dirette, sia per quelle indirette.

 “Nei prossimi mesi, continueremo a crescere nelle rinnovabili e a digitalizzare le reti di distribuzione, contribuendo a decarbonizzare il mix di generazione e ad aumentare l’indipendenza energetica – ha annunciato Starace –, migliorando la qualità del servizio, abilitando l’elettrificazione dei consumi finali e tutelando i nostri clienti dalla volatilità dei mercati energetici”. “Concentreremo gli investimenti soprattutto in Italia, in modo tale da accelerare il percorso di crescita sostenibile del Gruppo e riducendone ulteriormente il profilo di rischio”. Per il 2023, sono infatti previsti:

  • il proseguimento degli investimenti nelle energie rinnovabili, a sostegno della crescita industriale e nell’ambito degli obiettivi di decarbonizzazione;
  • ulteriori investimenti nelle reti di distribuzione, specialmente in Italia, per migliorare la qualità del servizio e aumentare la flessibilità e resilienza della rete;
  • la prosecuzione degli investimenti nell’elettrificazione dei consumi, per valorizzare la crescita della base-clienti, e nel continuo efficientamento – attraverso le piattaforme globali di business.

Nel 2025, l’Ebitda ordinario di Gruppo potrebbe così raggiungere i 22,2-22,8 miliardi di euro, mentre l’utile netto ordinario è atteso a 7,0-7,2 miliardi di euro e, il dividendo, a 0,43 euro. 

Qui la relazione completa.