Neomobile approderà sul Nasdaq tra sei-nove mesi

 Neomobile, compagnia romana che si è fatta un nome piuttosto importante per quel che concerne il nuovo ecosistema della telefonia mobile, sta pensando sempre più spesso a una offerta pubblica iniziale: ma l’Ipo in questione non andrà a riguardare Piazza Affari, bensì il più ambizioso Nasdaq, il mercato borsistico elettronico di Wall Street. Ma questo approdo così importante in territorio americano non avverrà nell’immediato, bensì verso la fine di quest’anno. Il direttore operativo della società in questione, Claudio Rossi, è stato ancora più preciso e ha parlato chiaramente di un lasso di tempo compreso tra i sei e i nove mesi.

SOCIAL NETWORK: FACEBOOK, VALUTAZIONE BOOM
D’altronde, Neomobile ha intenzione di osservare con la massima attenzione cosa succederà a Facebook una volta quotata presso il New York Stock Exchange, quindi qualche dubbio e timore vengono nutriti come è normale che sia. L’Initial Pubblic Offer viene comunque considerata un obiettivo piuttosto ambizioso, ma per il momento si vuole focalizzare l’attenzione soprattutto sui margini di crescita, dato che vi sono delle prospettive molto interessanti da questo punto di vista. Perché proprio il Nasdaq? Non si tratta ovviamente di un listino qualunque, ma del primo esempio di mercato elettronico, pertanto i vertici aziendali hanno voluto affidarsi ad esso, senza dimenticare il fatto che negli Stati Uniti sono presenti degli investitori che stanno dimostrando di conoscere e apprezzare meglio il business di Neomobile, il quale è più di nicchia all’interno del nostro paese.

UN’ONDATA DI IPO PER LE COMPAGNIE ATTIVE NELL’INFORMATICA

Una società affine è Zynga e non è un caso che quest’ultima si sia cimentata nella stessa avventura. Ecco perché il caso di Facebook è valutato come una sorta di benchmark di riferimento. La società può vantare due azionisti molto importanti per quel che concerne il proprio controllo, vale a dire MPVenture Sgr e BlueGem, entrambi operatori di private equity, con un 2011 caratterizzato da ricavi in crescita del 60%.

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