Usura: in Calabria clan applicava 1500% di interessi

 L’usura è la pratica consistente nel fornire prestiti a tassi di interesse considerati altissimi illegali, tali da indurre le persone in seria difficoltà e solitamente quasi impossibili da restituire. Queste condizioni spingono il debitore ad accettare condizioni poste dal creditore: come la vendita di un bene immobile o comunque di grande valore a prezzi molto bassi. Di solito le vittime dell’usura sono persone e aziende in difficoltà economiche, che hanno una necessità economica davvero urgente e che non riescono ad ottenere credito dalle banche perchè non dispongono di un reddito o sono considerati cattivi pagatori.

Queste persone e aziende trovano quindi credito presso canali non ufficiali, non di rado arrivando a chiedere denaro ai cosiddetti usurai. Chi concede il prestito a tassi d’usura conta di rivalersi, come già detto in caso di mancato pagamento, sul patrimonio del debitore. L’ultimo esempio di usura arriva dalla Calabria, una rete di usurari praticava interessi oltre ogni limite. Guardia di Finanza e Carabinieri di Vibo Valentia hanno sgominato una banda di usurai che si facevano pagare i prestiti che concedevano a un tasso di interesse che arrivava fino al 1.500% annuo.

Con minacce ed estorsioni applicavano un tasso usuraio dall’864 al 1503,8% annuo, che a calcoli fatti corrispondono dal 72 al 136,71% mensile. Una di queste associazioni a delinquere, nelle province di Reggio Calabria e Catanzaro aveva concesso a un commerciante di automobili, solo tre anni fa, un prestito di 15mila euro, per pretendere solo dopo un anno, autovetture per un valore di mercato superiore a 500mila euro. Dodici i soggetti imputati tutti già noti alle forze dell’ordine per reati come omicidio doloso, spaccio, occultamento di cadavere, associazione a delinquere di stampo mafioso. La banda di usurai svolgeva la sua attività criminale in varie zone della regione, ai danni, in particolare, di imprese della zona. Sequestrati beni per circa quattrocentomila euro.

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