Dexia impegnata a smantellare gli assets tossici

 Il board della banca franco-belga Dexia Sa si riunirà proprio nella giornata odierna per studiare tutte le opzioni percorribili e volte a smantellare i titoli tossici acquisiti in passato: l’istituto, infatti, è al centro delle cronache finanziarie per la sua critica situazione in merito agli assets finanziari, tanto che i risparmiatori e i clienti stanno già tremando nel timore dei possibili effetti negativi. Francia e Belgio hanno già provveduto a proteggere in maniera adeguata le loro unità locali, ma un accordo più ampio sembra al momento difficile, visto che nessuno vuole assumersi la responsabilità diretta per una crisi che sta facendo letteralmente evaporare i finanziamenti di breve termine del gruppo in questione. Nel dettaglio, gli assets tossici dovrebbero essere convogliati in un apposito veicolo, il cosiddetto “bad bank”, con un ammontare che gli analisti hanno stimato intorno ai 190 miliardi di euro, una cifra davvero imponente.

Nonostante il rialzo in borsa, il 2008 è stato più che negativo per Commerzbank

 Commerzbank, la seconda banca per quanto riguarda il volume di affari di tutta la Germania, ha fatto sapere di aver conseguito un “rosso” da ben 6,6 miliardi di euro nel 2008: gran parte di questo buco è stata sicuramente provocata dall’ingente acquisizione di un’altra banca tedesca, Dresdner Bank da parte del colosso assicurativo Allianz. Per il 2009 i dati non sono certo più incoraggianti e positivi, se si pensa che lo stesso istituto creditizio ha annunciato di essere in cerca di 20 miliardi di euro, una somma che sarebbe investita per effettuare finanziamenti sul mercato dei capitali. Gli annunci da parte di Commerzbank non si sono però fermati qui; un comunicato della banca ha messo infatti in luce come le attività e gli assets tossici in suo possesso siano ormai arrivati alla cifra record di 68 miliardi di dollari.

BNP Paribas acquisterà gli assets di Fortis: si attende il voto degli azionisti

 BNP Paribas SA, la maggior banca francese, ha raggiunto un accordo per l’acquisto di una parte minore dell’unità assicurativa di Fortis e degli assets “tossici”, al fine di recuperare il break-up della società finanziaria, dopo che la Corte di Appello aveva bocciato un accordo precedente con il governo belga. L’isituto creditizio francese acquisterà dunque il 10% di Fortis Insurance Belgium SA per la somma di 550 milioni di euro e deterrà una partecipazione del 12% in un portafoglio creditizio con una garanzia di 5 miliardi di euro proveniente dal governo del Belgio. La Corte di Appello di Bruxelles aveva bloccato l’accordo stipulato lo scorso 12 dicembre.