Fmi: le principali priorità dell’era Lagarde

 L’ufficialità della nomina di Christine Lagarde alla guida del Fondo Monetario Internazionale rappresenta una svolta importante per l’organizzazione di Washington: si tratta della prima donna in assoluto per quel che concerne questo prestigioso incarico, ma anche un segnale di continuità dopo un altro francese come predecessore, Dominique Strauss-Kahn. Che cosa si prospetta per l’ormai ex ministro transalpino delle Finanze?

Direzione Fmi: da Canada e Australia voti per Carstens

 Agustin Carstens, governatore del Banco de México nonché candidato alla direzione generale del Fondo Monetario Internazionale, incassa due fondamentali sostegni: si tratta del voto di Canada e Australia, nazioni che intendono premiare il centroamericano piuttosto che la francese Christine Lagarde. L’annuncio ufficiale è giunto direttamente dai due ministri delle finanze, il canadese James Flaherty e l’australiano Wayne Swan. La scelta si basa sulla precedente esperienza di Carstens a Washington (dal 2003 al 2006), un biglietto da visita che dimostrerebbe le sue capacità di affrontare le principali sfide dell’economia globale.

Leadership Fmi: Lagarde sempre più favorita su Carstens

 Le visite strategiche di Christine Lagarde, attuale ministro delle Finanze francesi, in paesi emergenti come l’India e la Cina stanno producendo i loro primi effetti: il vantaggio nei confronti del messicano Augustin Carstens, il suo principale avversario nella corsa alla poltrona di direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, sembra ormai incolmabile. Il sostegno al ministro europeo è stato garantito dai membri dell’Unione Europea e dal premier russo, Vladimir Putin, mentre il governatore centroamericano ha dalla sua parte dodici paesi latino americani, ma non due stati fondamentali per il loro peso come l’Argentina e il Brasile.

Direzione Fmi: visita strategica della Lagarde nei Brics

 La successione a Dominique Strauss-Kahn in qualità di direttore generale dell’Fmi è fatta anche di mosse strategiche: non si spiega altrimenti l’annuncio da parte di Christine Lagarde, ministro francese delle Finanze nonché principale candidata per tale ruolo, di voler visitare alcuni dei paesi emergenti, tra cui i cosiddetti Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), i quali vanno convinti prima del voto decisivo. Le tappe sono già state fissate e prevedono incontri in territorio indiano, brasiliano, cinese e soprattutto africano, alla ricerca di un sostegno che non è del tutto scontato, visto che le economie in via di sviluppo sono più propense a scegliere un candidato non europeo.