Bank of Japan nuove iniziative

 La Bank of Japan (Boj), banca centrale dell’arcipelago nipponico, ha deliberato nuove iniziative per cercare di incrementare la liquidità presente sui mercati. Una mossa non del tutto inattesa, favorita anche dalla presenza di un contesto finanziario certamente più benevolo rispetto a quello riscontrato negli ultimi tempi. L’istituto ha anche colto l’occasione per rinnovare i propri target macroeconomici, e lasciar così intendere come ritiene di comportarsi nel prossimo futuro.

Lagarde (Fmi) preoccupata dall’escalation della crisi europea

 Il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, ne è sicura, la crisi del debito europeo sta crescendo a tal punto che non potrà essere risolta da un unico gruppo di paesi: secondo l’ex ministro transalpino, infatti, se dovesse mancare collaborazione, allora ci si troverebbe di fronte a una situazione molto simile a quella degli anni Trenta, prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. In pratica, l’immunità dalla crisi non spetta a nessuno, né alle economie più povere né a quelle emergenti e nemmeno a quelle più ricche, ma bisogna ricordare che questa escalation imporrà di focalizzarsi prima o poi su quanto dovrà essere realizzato.

Lagarde preme per la ricapitalizzazione delle banche europee

 Una delle prime impronte di Christine Lagarde come direttore generale del Fondo Monetario Internazionale è rivolta soprattutto al Vecchio Continente: ne è un chiaro esempio l’ultimo discorso dell’ex ministro delle finanze francesi a Jackson Hole (Wyoming) nel corso di un incontro con gli economisti americani. In effetti, è stato lanciato l’allarme in merito alla nuova fase che sta vivendo l’economia mondiale, definita come “altamente pericolosa” e che richiede quindi nuove procedure e nuove misure per un pronto rafforzamento. In particolare, il riferimento è andato all’eccessiva crescita dei prezzi immobiliari statunitensi e alle banche europee, le quali hanno bisogno in questo momento di rinvigorire il loro capitale, in modo da scongiurare una crisi del debito che contagi a macchia d’olio tutto il continente.

Fmi: le principali priorità dell’era Lagarde

 L’ufficialità della nomina di Christine Lagarde alla guida del Fondo Monetario Internazionale rappresenta una svolta importante per l’organizzazione di Washington: si tratta della prima donna in assoluto per quel che concerne questo prestigioso incarico, ma anche un segnale di continuità dopo un altro francese come predecessore, Dominique Strauss-Kahn. Che cosa si prospetta per l’ormai ex ministro transalpino delle Finanze?

Direzione Fmi: da Canada e Australia voti per Carstens

 Agustin Carstens, governatore del Banco de México nonché candidato alla direzione generale del Fondo Monetario Internazionale, incassa due fondamentali sostegni: si tratta del voto di Canada e Australia, nazioni che intendono premiare il centroamericano piuttosto che la francese Christine Lagarde. L’annuncio ufficiale è giunto direttamente dai due ministri delle finanze, il canadese James Flaherty e l’australiano Wayne Swan. La scelta si basa sulla precedente esperienza di Carstens a Washington (dal 2003 al 2006), un biglietto da visita che dimostrerebbe le sue capacità di affrontare le principali sfide dell’economia globale.

Direzione Fmi: visita strategica della Lagarde nei Brics

 La successione a Dominique Strauss-Kahn in qualità di direttore generale dell’Fmi è fatta anche di mosse strategiche: non si spiega altrimenti l’annuncio da parte di Christine Lagarde, ministro francese delle Finanze nonché principale candidata per tale ruolo, di voler visitare alcuni dei paesi emergenti, tra cui i cosiddetti Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), i quali vanno convinti prima del voto decisivo. Le tappe sono già state fissate e prevedono incontri in territorio indiano, brasiliano, cinese e soprattutto africano, alla ricerca di un sostegno che non è del tutto scontato, visto che le economie in via di sviluppo sono più propense a scegliere un candidato non europeo.

Fmi: si preme anche per un nuovo leader non europeo

 Il dibattito sulla scelta del prossimo direttore generale del Fondo Monetario Internazionale è davvero serrato e avvincente: dopo che il nome di Christine Lagarde, ministro delle finanze francesi, sembrava aver messo d’accordo tutti, ci si accorge che in realtà alcuni paesi puntano ad altro. È il caso dei principali mercati emergenti, i cosiddetti Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), i quali sono convinti di avere in patria i candidati ideali.

Fmi: Lagarde favorita per il dopo Strauss-Kahn

 Con tutta probabilità il nuovo direttore generale del Fondo Monetario Internazionale sarà ancora un francese: le dimissioni forzate di Dominique Strauss-Kahn hanno imposto una successione rapida alla guida dell’organizzazione di Washington e ormai tutti i fari sono puntati sul ministro transalpino delle Finanze, Christine Lagarde. In realtà, c’era chi paventava l’avvento di un candidato proveniente dalle principali economie emergenti, ma un accordo in tal senso non è stato trovato. Timothy Geithner, segretario del Tesoro americano, è stato molto chiaro e ha auspicato una soluzione rapida e valida della vicenda; la sua richiesta è andata nella direzione di un leader che abbia la giusta esperienza per gestire le situazioni più urgenti dell’economia globale.