Banche francesi sottocapitalizzate secondo S&P

 L’agenzia di rating Standard & Poor’s ritiene che le banche francesi siano ancora vulnerabili agli shock dei mercati finanziari, in quanto fragili e sottocapitalizzate. Il monito di S&P arriva nel bel mezzo della pubblicazione delle trimestrali dei principali istituti di credito transalpini, quali Société Générale, Bnp Paribas e Crédit Agricole. Tra l’altro i tre istituti, sebbene con rating diversi, hanno un outlook negativo per cui rischiano ancora nuovi downgrade. Le banche francesi risentono della debolezza dell’economia nazionale e dell’esposizione verso i paesi periferici più deboli.

Tobin Tax in Francia

 Dopo lunghe trattative, la Francia ha finalmente varato la sua personalissima versione della Tobin Tax, la tassa sulle transazioni finanziarie che Parigi cerca di sfruttare per rimpolpare le proprie casse statali, cercando altresì di infondere un po’ di ottimismo e di fiducia alla propria società, dove le polemiche sulle disuguaglianze di trattamento tra i vertici finanziari internazionali e gli operatori dell’economia reale non si sono mai sopite. 

Tuttavia, la Tobin Tax transalpina è ben lungi dall’essere quanto richiesto in un primo momento dal presidente Nicolas Sarkozy, che nel corso dei mesi si è accorto dell’impossibilità di licenziare un provvedimento “solitario” e della contemporanea obbligatorietà sostanziale di trovare un accordo – sull’argomento – con tutti i principali partner europei, al fine di non aprire la finanza francese ai rischi di una possibile migrazione dei capitali.

Asta titoli di Stato con il fiato sospeso per la Francia

 Giornata di attesa per la Francia. Parigi sta infatti collocando sul mercato i propri titoli di Stato: un appuntamento ampiamente previsto, che dovrebbe permettere ai transalpini di ottenere 8,7 miliardi di euro di prestito. L’esito dell’asta appare tuttavia piuttosto incerto (nonostante qualche indiscrezione positiva degli ultimi minuti) a causa del comportamento dell’agenzia di rating Standard & Poor’s, che venerdì scorso, a piazze finanziarie chiuse, aveva declassato Parigi privandola della storica tripla A.

Proprio in vista dell’appuntamento di questa mattina, Sarkozy aveva mostrato chiaramente di non gradire il comportamento degli analisti della società di rating statunitense, arrivando a sostenere a denti stretti che il loro giudizio non era rappresentativo del reale stato di salute dell’economia e dei conti pubblici del Paese.

Liquidità di emergenza al gruppo finanziario Dexia

 Sono alcuni quotidiani belgi a svelare che servirebbero nuovi fondi per per aiutare la banca Dexia a uscire dalla situazione di crisi. Francia, Belgio e Lussemburgo starebbero negoziando un accordo provvisorio per fornire liquidità di emergenza all’istituto. L’accordo dovrebbe assicurare in 10 anni 90 miliardi di euro di garanzie a Dexia, di cui 30-40 miliardi di euro di liquidità di emergenza. La Francia a causa della crisi di questo istituto bancario (di cui é comproprietaria con Belgio e Lussemburgo) potrebbe perdere il rating massimo e per salvarla, potrebbe innescare meccanismi speculativi e di conseguenza esporsi troppo.

Francia sotto la lente Moody’s: avvertimenti e lodi

 Moody’s sposta il suo obiettivo verso la Francia,  confermerà o abbasserà il giudizio di merito di credito sulla nazione entro 3 mesi. La tripla A,  il massimo voto vantato dalla Francia potrebbe essere rivisto nei prossimi mesi e i pericoli di un ribasso non mancano, a causa del debito dei paesi europei e delle banche dall’altro. La Francia nonha gravi problemi ma é probabile che si impegnerà nel  sostegno ai paesi periferici dell’area euro. La situazione delle banche nazionali però rimane in bilico e potrebbe peggiorare, esse rimangono esposte sempre verso i periferici e impegnate a contrastare le sofferenze per il rallentamento economico.

La Francia illustra il suo nuovo piano di budget

 Il ministro del Budget e dei Conti Pubblici francesi, Valerie Pécresse, ha illustrato proprio nel corso della giornata di ieri in sede di Consiglio dei Ministri, il progetto legislativo denominato Finances 2012: quali prospettive finanziarie vi sono per la nazione transalpina? Secondo la stessa Pécresse, il piano anti-deficit relativo al biennio 2011-2012 è volto a migliorare l’attuale situazione con una serie di misure mirate, come ad esempio l’introduzione di una tassa eccezionale sui redditi più elevati e altri provvedimenti, soprattutto fiscali (in primis l’imposta sulle compagnie assicurative e mutualistiche e il contributo supplementare sui redditi da capitale). La titolare del dicastero economico ha però rifiutato il termine che è stato coniato a tal proposito, vale a dire quello di “bilancio di rigore”.

Banche francesi sotto pressione, le tensioni di mercato

 In tutta Europa si sta verificando una situazione di down: i titoli delle principali banche francesi sono in netto calo su voci di un possibile downgrade da parte di Moody’s. L’agenzia di rating che in questo ultimo periodo non ha risparmiato declassamenti a nessuno, potrebbe stavolta mettere sotto l’obiettivo BNP Paribas, Credit Agricole e Societe Generale, che infatti cedono oltre il 10% a fronte del calo del 4% circa registrato dall’indice Stoxx di riferimento. Anche in Italia la situazione risente di questo clima di incertezza. Sotto la lente oggi la Popolare Milano (-3,18%), Unicredit (-5,71%), Intesa Sanpaolo (-4,22%) e Mediolanum (-2,51%).

La Francia rischia un declassamento simile a quello americano

 La storica decisione di Standard & Poor’s di declassare il rating degli Stati Uniti potrebbe ora coinvolgere un’altra economia che viene attualmente considerata come “solida”: si tratta della Francia, la cui valutazione AAA è sotto stretta osservazione e dovrebbe essere modificata a breve. In pratica, la nazione transalpina prevede un costo eccessivo per assicurarsi da un suo possibile default, superiore addirittura a paesi che non si aspetterebbe mai, quali la Malesia, la Thailandia, il Messico e la Repubblica Ceca. I rating francesi sono stati confermati ai massimi livelli nei mesi recenti, ma le ultime misure del mercato indicano che gli investitori sono sempre più scettici circa la vulnerabilità dell’eurozona.

Terna: investimenti al Sud e interconnessioni con l’estero

 Rinnovabili, investimenti, occupazione, ambiente. Questi sono i temi affrontati e gli obiettivi preposti dall’amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo, che ha illustrato ai media il Piano Strategico 2010-2014 della società proprietaria della Rete di Trasmissione Nazionale di energia elettrica ad alta tensione. Cinque anni durante i quali saranno investiti 4,3 miliardi di euro, principalmente per lo sviluppo della rete (900 milioni di euro in più rispetto al precedente Piano).

Un Piano con investimenti in crescita che conferma la nostra capacità di accelerare sullo sviluppo delle rete – sottolinea l’amministratore delegato di Terna -. 4,3 miliardi di euro rappresentano una ulteriore sfida realizzativa con un focus importante sul centro sud, le interconnessioni e le energie rinnovabili. Il 2010 può essere l’anno di punta per una rete ancora più sicura ed efficiente. Terna è pronta. Adesso è necessario accelerare con le autorizzazioni.