Tobin tax sui derivati rinviata a settembre 2013

 Arriva dal cosiddetto “decreto del fare” del governo Letta una boccata d’ossigeno per gli operatori finanziari. Banche, Sim, Sgr e semplici trader privati possono sorridere per il rinvio della Tobin tax sui derivati al 1° settembre 2013. In precedenza l’entrata in vigore della tassa sulle transazioni riguardanti i derivati era stata fissata al 1° luglio 2013. Dunque, due mesi di slittamento che per l’Erario non rappresentano affatto un problema, visto che il gettito fiscale era stato stimato intorno a una cifra pari a 17 milioni di euro.

Tobin Tax sui titoli azionari da marzo 2013

 Chi investe in titoli azionari a partire dal 1° marzo 2013 dovrà fare i conti con un nuovo tipo di prelievo fiscale. Si tratta della cosiddetta Tobin tax, la tassa sulle transazioni finanziarie, che va a colpire esclusivamente le compravendite di titoli azionari aventi una capitalizzazione non inferiore al mezzo miliardo di euro.

Tasse sul risparmio degli italiani +50% nel 2013

Sul fronte della tassazione il nuovo anno seguirà più o meno lo stesso copione di quello precedente. Purtroppo gli italiani dovranno fare i conti con una nuova stangata, che in totale dovrebbe impattare negativamente sul bilancio familiare con un maggiore aggravio stimato intorno a 1.500 euro secondo Federconsumatori e Adusbef. Tra le nuove tasse e imposte decise dal governo ci sono anche quelle sul risparmio, che negli ultimi 2-3 anni si è sempre più assottigliato per le famiglie italiane. Dal 1° gennaio 2013 scatta la nuova stangata sul risparmio personale.

Tobin tax 2013 definitiva

 La Tobin tax all’italiana è stata rivista e corretta dal governo, che ha ricevuto il via libera definitivo della Commissione Bilancio. Alla fine la Tobin tax si farà al 100%, ma c’è da registrare qualche novità con colpi di coda che senza dubbio solleveranno critiche nel settore degli intermediari finanziari e degli operatori specializzati. Colpita pesantemente l’operatività di trading sulle azioni italiane, solo overnight, e quella sui derivati azionari. Brusca battuta d’arresto per gli strumenti Otc, ovvero quelli non regolamentati, mentre si salvano per il rotto della cuffia forex, commodity, titoli di stato, bond, risparmio gestito e finanza etica.

Tobin Tax verso lo 0,2%

 Prosegue il dibattito per introdurre la Tobin Tax, la tassa sulle transazioni finanziarie. Stando a quanto sostengono diverse indiscrezioni riportate sul quotidiano Corriere della Sera, il confronto starebbe ponendo di fronte le posizioni dell’Abi – che vorrebbe introdurre la Tobin Tax con una esenzione per le obbligazioni e per i derivati, e chi invece punta a eliminare la tassazione sui derivati precedentemente introdotta da un ordine del giorno siglato dal Partito democratico.

Tobin tax in Italia costerà migliaia di posti di lavoro

La Tobin tax, ovvero la tassazione sulle compravendite di attività finanziarie che il governo italiano vorrebbe introdurre a partire da gennaio 2013, continua a tenere banco mentre non si placa la protesta degli operatori del settore finanziario. Sull’argomento è intervenuto anche Xavier Rolet, numero uno del London Stock Exchange, la borsa londinese che controlla Borsa Italiana. Secondo quanto dichiarato dal ceo group dell’LSE, intervenuto durante il convegno The Future of European Equity Markets, la Tobin tax all’italiana costerà migliaia di posti di lavoro nel mondo finanziario.

Legge di Stabilità 2013 oggi via libera alla Camera

 L’agenda per la crescita prende sempre più forma con l’approvazione ormai imminente della Legge di Stabilità 2013, che oggi sarà sottoposta alla Camera per l’ok definitivo al provvedimento e al Bilancio. Ieri il governo ha ottenuto le tre fiducie dall’assemblea di Montecitorio. Nella prima votazione i sì sono stati 426, i no 88, gli astenuti 21; nella seconda votazione 433 sì, 85 no e18 astensioni; nella terza votazione 395 sì, 75 no, 10 astenuti. Il passaggio al Senato dovrebbe poi prevedere alcune modifiche su Sla, produttività e sicurezza.

Tobin Tax in Francia

 Dopo lunghe trattative, la Francia ha finalmente varato la sua personalissima versione della Tobin Tax, la tassa sulle transazioni finanziarie che Parigi cerca di sfruttare per rimpolpare le proprie casse statali, cercando altresì di infondere un po’ di ottimismo e di fiducia alla propria società, dove le polemiche sulle disuguaglianze di trattamento tra i vertici finanziari internazionali e gli operatori dell’economia reale non si sono mai sopite. 

Tuttavia, la Tobin Tax transalpina è ben lungi dall’essere quanto richiesto in un primo momento dal presidente Nicolas Sarkozy, che nel corso dei mesi si è accorto dell’impossibilità di licenziare un provvedimento “solitario” e della contemporanea obbligatorietà sostanziale di trovare un accordo – sull’argomento – con tutti i principali partner europei, al fine di non aprire la finanza francese ai rischi di una possibile migrazione dei capitali.

Tobin Tax europea a Bruxelles nel mese di settembre

 Gli investitori dell´Unione Europea potrebbero presto dover fare i conti con una nuova imposta sulle transazioni finanziarie. La bozza del testo è ancora in fase di perfezionamento, il francese Nicolas Sarkozy e il Cancelliere tedesco Angela Merkel hanno già espresso il loro favore e una prima proposta verrà presentata a Bruxelles già dal prossimo mese di settembre. Al contrario di Francia e Germania, i ministeri delle Finanze di Gran Bretagna e Svezia hanno espresso dei dubbi sull’efficacia dell’imposizione, ritenendo che una misura di questo tipo possa funzionare solo se valida in tutti i Paesi del mondo. In questo modo, introducendola solo in Europa, porterebbe solo gli investitori all’estero, con conseguente fuga di capitali nei paesi extracomunitari.