Italia rischia la sfiducia dei mercati

La crisi politico-istituzionale italiana rischia di avere pesanti ripercussioni anche a livello finanziario. La fiducia dei mercati non potrà reggere all’infinito e già stamattina potrebbe esserci il primo vero banco di prova per spread e borsa, dopo che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha dato l’incarico esplorativo a dieci “saggi” per valutare la possibilità di formare un governo. Le paure dei mercati sono concrete. L’Italia attraversa la peggiore fase di recessione economica del nuovo secolo e ha gravi problemi finanziari legati all’enorme indebitamento pubblico.

Controllo spread non è soluzione a crisi Euro

 Il contenimento dello spread “forzato” e controllato non sarebbe una soluzione in grado di ridare stabilità all’Eurozona. Questo in sostanza è quello che sostiene Amadeu Altafaj, portavoce degli affari economici della Commissione Europea. L’idea di un meccanismo di controllo dei differenziali è stata definita un “paracetamolo finanziario” che potrebbe solamente alleviare i problemi senza risolvere nulla.

La crisi nell’Eurozona è strutturale e radicata nei singoli Paesi; anche se per cause diverse gli effetti convergono in un distanziamento netto tra i Paesi membri, che rispetto alla Germania mostrano dal punto di vista finanziario delle problematiche sulla raccolta dei titoli di Stato, con la diretta conseguenza visibile sui rendimenti in continua ascesa.

Spread sale oltre 400 punti

 Allarme titoli di Stato. Ancora una volta si torna a parlare di differenziale e di titoli di Stato italiani, affidando a quest’unico indicatore l’andamento di un intero Paese (anzi, di due Paesi).

Nonostante per un certo periodo la tensione si sia allentata e proprio in quel momento si cominciava a dare meno peso all’indicatore (giustamente, visto che si tratta di un dato molto relativo),  le tensioni riprendono ancora e questa volta potrebbe essere pericoloso investire solo guardando lo spread.