Ubs: i licenziamenti stanno diventando di moda

 Purtroppo sembra che l’unica alternativa a disposizione degli istituti di credito internazionali contro la crisi sia quella del licenziamento: dopo il turno di Citigroup e Credit Suisse, ora tocca a Ubs Ag dominare le cronache finanziarie. In effetti, la principale banca di tutta la Svizzera è seriamente intenzionata a conseguire un Roe (Return On Equity) che sia compreso tra il 12 e il 17% a partire dal 2013, un obiettivo piuttosto ambizioso che deve comunque essere associato anche a una gestione finanziaria sana. L’istituto di Zurigo è anche pronto a pagare un dividendo pari a dieci centesimi negli ultimi giorni di questo 2011, il primo versamento in denaro cash da tempi in cui la crisi economica era soltanto agli albori, dunque un evento molto importante.

Il caso Madoff complica la situazione di HSBC e UBS, che potrebbero subire pesanti perdite

 HSBC Holdings Plc e UBS AG potrebbero rischiare di subire perdite per 3,2 miliardi di dollari: tali perdite sono strettamente collegate al caso Madoff, riguardo in particolare ad alcune contestazioni sui doveri di custodia finanziaria in Lussemburgo ed Irlanda. Lo scorso 12 gennaio il ministro delle finanze della Francia, Christine Lagarde, aveva inviato una lettera al primo ministro del Lussemburgo e della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, in cui veniva sottolineato come sia attualmente in gioco l’immagine dell’industria finanziaria europea. Gli assets finanziari europei sono infatti cresciuti del 59% negli ultimi sei anni, raggiungendo quota 6,8 trilioni di euro, dato che sono stati resi appetibili dalle regole che proteggevano gli investitori.

La crescita dell’economia asiatica dovrebbe scongiurare la recessione globale, secondo le previsioni del FMI

 La crescita dell’Asia dovrebbe permettere la prevenzione del declino progressivo dell’economia globale verso la recessione. Secondo quanto affermato da Michel Camdessus, manager direttivo del Fondo Monetario Internazionale. Lo stesso Camdessus ha così proseguito:

Grazie al dinamismo asiatico, l’economia globale eviterà la recessione. Stati Uniti, Europa e Giappone dovrebbe subire le peggiori ripercussioni derivanti dal rallentamento economico quest’anno.

 

 

La crescita economica mondiale è “inciampata” nell’ultimo trimestre e si aggirerà intorno allo zero nel quarto trimestre e nei primi tre mesi del 2009, andando così a meritarsi la definizione coniata da JPMorgan Chase & Co. di “economia mite”. UBS AG prevede un’espansione globale del 2,2% per il prossimo anno. Camdessus era alla testa del Fondo Monetario Internazionale durante la crisi finanziaria dell’Asia di circa dieci anni fa, quando il fondo elargì più di 100 miliardi di dollari di prestiti a Thailandia, Indonesia e Corea del Sud dopo il crollo delle relative valute. In cambio, i governi delle nazioni asiatiche furono costrette a tagliare la spesa, accrescere i tassi di interesse e vendere le compagnie possedute dallo Stato. Il FMI provvederà a tagliare le sue previsioni di crescita globale in maniera significativa questo mese, dato che la crisi finanziaria sta “strozzando” il prestito.