Mediaworld passa in mano ai cinesi

Mediaworld passa in mano ai cinesi, rendendo il suo 2025 un anno di svolta. Più nello specifico è stato il gruppo cinese JD.com ad acquisire la maggioranza della società detentrice la catena.

Cosa succede a Mediaworld

Segnando in questo modo l’ingresso ufficiale di un colosso dell’e-commerce cinese nel panorama dell’elettronica di consumo in Europa. JD.com ha ottenuto infatti l’85,2% del capitale di Ceconomy, la holding tedesca che controlla in Europa le insegne MediaMarkt, Saturn e MediaWorld in Italia.

L’operazione è decisamente rilevante dal punto di vista economico. Secondo quanto riportato, l’offerta pubblica di acquisto (Opa) lanciata da JD.com prevedeva un prezzo di circa 4,60 euro per azione, per un valore complessivo dell’operazione intorno ai 2,2 miliardi di euro.

Di quelle azioni circa il 60% sono state acquisite tramite l’Opa, mentre la restante parte deriva da un accordo con la precedente proprietà. E, come anticipato, con la holding della famiglia fondatrice di Ceconomy, che mantiene una quota minoritaria attorno al 25,35%.

Dal punto di vista formale, l’operazione ha ricevuto un “via libera condizionato” dal governo italiano, che ha approvato la vendita imponendo alcune “prescrizioni” per tutelare interessi nazionali considerati strategici. Il completamento definitivo della transazione è atteso nella prima metà del 2026, in attesa delle ultime autorizzazioni da parte delle autorità competenti. Soprattutto per quel che riguarda le normative europee sugli investimenti esteri e i sussidi.

Dal punto di vista pratico e del mercato, questa acquisizione rappresenta un passaggio importante per varie ragioni. Innanzitutto, segna l’ingresso di JD.com in modo strutturale nel retail fisico europeo dell’elettronica. La rete di negozi copre circa 1.000 punti vendita in 11 paesi del continente.

Nessun licenziamento è previsto

In Italia, dove MediaWorld conta numerosi punti vendita, la mossa potrebbe ridisegnare equilibri competitivi nel settore dell’elettronica di consumo, specialmente in un momento in cui le vendite fisiche e online tendono a integrarsi sempre più.

L’operazione conferma poi la strategia di JD.com di espansione globale alternativa a quella dei puri interlocutori digitali low-cost. E quindi concentrarsi su una rete capillare, un modello omnicanale che unisce fisico e digitale, puntando su logistica, servizio e presenza diretta sul territorio.

Il controllo di Ceconomy significa per JD.com non solo l’acquisizione di brand storici dell’elettronica, ma l’opportunità di influenzare la distribuzione di prodotti hi-tech in un mercato chiave come quello europeo.

Per i clienti italiani e più in generale per il mercato le conseguenze dell’acquisto di Mediaworld non saranno immediate visibili come cambi di nome o chiusure. L’accordo prevede che per i prossimi anni non ci saranno chiusure di negozi né licenziamenti legati direttamente all’acquisizione.