Mps bocciata da Moody’s con rating B2

 L’agenzia di rating Moody’s ha deciso di tagliare il giudizio sul merito di credito di lungo termine di Banca Monte dei Paschi di Siena a “B2” da “Ba2”. L’outlook sul credit rating viene confermato a “negative”, che presuppone la possibilità di ulteriori downgrade nei prossimi mesi. Nonostante la bocciatura, le azioni della banca di Rocca Salimbeni riescono a guadagnare l’1% a 0,2215 euro. A favorire la tenuta delle quotazioni in area 0,22 euro è l’ottimo andamento di Piazza Affari negli ultimi giorni e la tonicità del settore bancario, grazie al calo dello spread.

Secondo Moody’s, il taglio del rating e le prospettive negative riflettono le difficoltà del contesto operativo nel mercato domestico, a causa della congiuntura sfavorevole che penalizza l’istituto di credito senese sotto il profilo della qualità del credito. Tra l’altro l’agenzia di valutazione americana ha riconvertito il rating stand alone BFSR nella scala BCA a “Caa3” da “Caa1”. L’agenzia spiega che è aumentata la pressione sulla reddività e sulla qualità dei suoi asset.

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Inoltre, resta il problema dell’adeguatezza del profilo patrimoniale, che resta deteriorato nonostante il sostegno pubblico per 4,1 miliardi di euro attraverso l’emissione dei Monti-bond. Moody’s nutre qualche dubbio proprio su questi particolari strumenti di debito. Gli specialisti dell’agenzia non sono del tutto convinti che l’istituto bancario più antico d’Italia sarà in grado di restituire questi “aiuti di Stato”, considerando l’incertezza sulla reale capacità di generazione di capitale attraverso l’attività gestionale. C’è incertezza anche sulle capacità di raccolta del capitale dall’esterno, attraverso l’esercizio della delega per l’aumento di capitale da un miliardo di euro.

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Moody’s ritiene che non sarà facile per la banca rispettare gli obiettivi del piano industriale al 2015, come ad esempio il target di un utile pre-tasse di 1,2 miliardi di euro. Nonostante le aspettative di forti tagli dei costi, restano incerte le previsioni sui ricavi che potrebbero risentire del processo di deleveraging in corso. Moody’s è poi convinta che difficilmente Mps riuscirà a ridurre il costo del credito, a causa del prolungamento della recessione. L’agenzia sottolinea che i crediti problematici sono il 16% del portafoglio della banca senese: nel biennio 2013-2014 dovrebbero crescere ancora.