Bce: gli effetti del taglio dei tassi da parte di Draghi

 Mario Draghi non poteva esordire con una mossa più sorprendente nel suo nuovo ruolo di presidente della Banca Centrale Europea: la sua decisione di tagliare i tassi di interesse di riferimento di 0,25 punti percentuali rappresenta un segno di continuità con le ultime mosse del suo predecessore, Jean-Claude Trichet, ma ha ricevuto sia critiche che consensi. Secondo una parte della stampa tedesca, il titolare dell’Eurotower di Francoforte è stato coraggioso e saggio, ma inglesi e americani hanno invece parlato di eccessivo conservatorismo. Che effetti sta producendo questa sua prima scelta? Lo spread tra Bund tedeschi e i nostri Btp non può essere intaccato più di tanto, visto che è compito del governo italiano provvedere a una sua riduzione.

Qualche spunto più interessante giunge invece dai contratti di mutuo. In effetti, l’obiettivo che la Bce vuole perseguire è quello di non innalzare eccessivamente i tassi, come successo nel 2008, ma di rivedere questo stesso atteggiamento: in particolare, tale allentamento si è notato in relazione all’interbancario, con l’Euribor a tre mesi che è progressivamente calato nel corso dei mesi. Nel 2012, tra l’altro, quest’ultimo riferimento dovrebbe scendere fino a un livello complessivo dell’1%, mentre qualche rialzo potrebbe avvenire soltanto tra quattro anni. Con la mossa di Draghi si parla già di famiglie e imprese meno indebitate, ma si attendono riscontri concreti nella realtà; il tasso variabile dovrebbe continuare ad essere conveniente, mentre qualche problema ci sarebbe in relazione al prezzo finito del prestito stesso, un dato che interessa i sottoscrittori dei mutui.

In pratica, bisogna prestare la massima attenzione al Taeg (Tasso Annuo Effettivo Globale), il quale sarà comprensivo anche del margine bancario, visto che gli istituti di credito sono praticamente costretti a finanziarsi, facendo lievitare il livello finale anche al 4%. Dunque, nonostante l’intervento della Bce, i mutui a tasso variabile rimangono pur sempre i preferiti, ma bisogna fronteggiare anche uno spread piuttosto alto.

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